Le Patologie 




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DIMINUZIONE DELL'APPETITO - INAPPETENZA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'inappetenza è una forma temporanea di mancanza dello stimolo dell'appetito. Può essere causata da vari fattori: eccesso di lavoro, conflitti psicologici, disturbi gastrici, malattie febbrili, ecc.. Lo stimolo a nutrirsi è regolato da complessi meccanismi che hanno sede nel cervello e che hanno la funzione di elaborare le sensazioni provenienti dall' organismo e dall'ambiente. Infatti l'appetito è influenzato più da fattori emotivi, sociali ed ambientali, che dalla vera e propria necessità di nutrirsi. La moda,l'estetica o anche fattori psicologici possono condurre ad un'alterazione dell'appetito e quindi all'instaurarsi di stati di magrezza che,con il tempo, possono aggravarsi. Se si è oppressi da complessi o da problemi psicologici è quindi opportuno cercare di rimuoverli per evitare l'insorgenza di eventuali fenomeni di inappetenza.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Per influenzare positivamente l'appetito, la prima regola è mangiare con varietà,equilibrio e moderazione. Possono risultare utili farmaci che stimolano l'appetito ed integratori alimentari.
NOTE
Consultare il medico se i fenomeni di inappetenza tendono a ripetersi.
     
DISFUNZIONI METABOLICHE DEL FEGATO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Condizione in cui si ha diminuzione o assenza delle numerose funzioni svolte dal fegato ed e' dovuta a danno delle cellule epatiche.Quan- do il fegato non funziona normalmente la dige- stione e l' assorbimento dei principi nutriti- vi possono diventare un problema. Comuni sono la facile affaticabilita' , l' anoressia, la astenia, la diminuzione delle masse muscolari.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Il maggior nemico per un fegato sofferente e' l' alcol, cosi' come i cibi troppo grassi. Per questi motivi insieme alla terapia farma- cologica si consiglia di seguire una dieta alimentare leggera
     
DISPEPSIA FUNZIONALE  
Termine che indica genericamente un disturbo della digestione e viene spesso descritto come indigestione, gonfiore, senso di pienezza o come dolore rodente, localizzato alla parte superiore dell'addome e al torace. Spesso in aggiunta al dolore epigastrico o retrosternale i pazienti riferiscono eruttazione, distensione addominale e borborigmi. Spesso si possono rilevare stati ansiosi o depressivi. La Dispepsia Funzionale si puo' avere nell'ischemia cardiaca, nel reflusso gastro-esofageo, nella malattia peptica ulcerosa e nella colecistite. Anche l'intolleranza al lattosio puo' simulare questi sintomi. Le cause psicologiche comprendono l'ansia con o senza aerofagia, la somatizzazione nella depressione o l'ipocondriasi. E' importante indagare sulle abitudini intestinali. Una storia di stipsi alternata a diarrea suggerisce come causa un disturbo generalizzato della motilita', quale si verifica nella sindrome del colon irritabile. Uno studio radiologico del primo tratto gastrointestinale e' consigliabile se i pazienti presentano anche perdita di peso, vomito, alterazioni delle normali abitudini intestinali o una modifica della sintomatologia in seguito all'assunzione di cibo. E' consigliabile invece una esofagogastroduodenoscopia per i pazienti con persistenza di una sintomatologia inspiegabile in quanto essa puo' fornire delle informazioni addizionali e riesce ad evidenziare anche minime alterazioni delle mucose. Normalmente una dispepsia senza alcuna evidenza di una affezione somatica sottostante necessita soprattutto di una rassicurazione del paziente e di un trattamento sintomatico appropriato
     
DISTORSIONE - SLOGATURA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La distorsione è una lesione articolare di origine traumatica. Frequentissima nell'età adulta, colpisce più spesso il ginocchio, il collo del piede, il gomito, le dita e la colonna vertebrale. E' provocata da un trauma sempre indiretto, cioè che non agisce direttamente sulla parte lesa, ma impone all'articolazione un movimento esagerato e anomalo. Si manifesta con dolore e gonfiore della articolazione. Nei casi gravi, in cui i legamenti siano stati strappati, sono presenti anche movimenti e atteggiamenti non caratteristici di quella articolazione. Le forme gravi, specie se non trattate in modo tempestivo e adeguato,possono predisporre a futuri cedimenti, ad ulteriori distorsioni o alla comparsa di artrosi. Le distorsioni lievi guariscono, di solito, senza complicazioni.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Borsa di ghiaccio sull'articolazione colpita e assoluto riposo. Creme e lozioni a base di farmaci antiinfiammatori per ridurre il dolore ed il gonfiore.
NOTE
Consultare il medico se si notano movimenti ed atteggiamenti impropri dell'articolazione
     
DISTROFIA MUSCOLARE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' una malattia, familiare (su base genetica), dei muscoli caratterizzata da alterazione delle sue funzioni metaboliche, con atrofia e perdita della muscolatura. Esistono vari tipi di distrofia muscolare, i tratti sono comuni: insorgenza precoce e gravità progressiva, che in molti casi porta a morte precocemente: * Distrofia Muscolare Progressiva, (per sottolinearne il carattere ingravescente) * Distrofia Muscolare facioscapolomerale (o distrofia di Landouzy-Dejerine) * Distrofia Muscolare di Duchenne (con coinvolgimento dei muscoli del cingolo scapolare e pelvico) * Distrofia Muscolare pseudoipertrofica (iniziale ipertrofia muscolare seguita da atrofia)
     
DISTURBI ADDOMINALI - GASTROENTERITE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La gastroenterite e' un processo infiammatorio che colpisce la mucosa dello stomaco e dello intestino tenue. E' un disturbo tipico dei mesi caldi, acuto ed autolimitante. Le cause più frequenti sono: disordini o eccessi alimentari e alcolici, assunzione di cibi o bevande fredde, intossicazione da cibi guasti, infezioni, allergie alimentari. I sintomi sono costituiti da nausea, vomito, dolori addominali sotto forma di crampi, diarrea (con feci dapprima ricche di residui non digeriti, poi acquose), febbre, stanchezza e senso di malessere generale. L'addome, inoltre, appare teso e gonfio nella parte centrale o inferiore, in corrispondenza dell'intestino. Di norma l'infiammazione migliora entro pochi giorni (a volte in sole 24 ore), ma se perdura può indurre un grave stato di disidratazione.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia si basa sulla sospensione della alimentazione,per un periodo variabile da 24 a 48 ore, e sull'assoluto riposo a letto . Per ridurre l'attività intestinale ricorrere a farmaci specifici.
NOTE
Consultare il medico in caso di forte tensione addominale e/o diarrea estremamente acquosa
     
DISTURBI ANSIOSI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
I disturbi ansiosi sono sentimenti di penosa attesa nei confronti di una situazione di pericolo, che l'individuo immagina o avverte come tale nella realtà.I disturbi ansiosi sono quindi sintomi comuni, nelle persone cosidette normali, di fronte a situazioni di pericolo. Sono disturbi di solito emotivi in seguito ai quali il soggetto appare teso, irritabile e apprensivo. Tali disturbi si possono anche manifestare con: accelerazione del polso, palpitazioni,tremito, vertigini, mal di testa, talvolta anche con nausea e vomito o diarrea. La comparsa di simili sintomi può essere connessa con una circostanza o un problema ben preciso, ma può talvolta avvenire sotto forma di attacco senza un motivo evidente ed essere associata ad un senso di paura. Il soggetto colpito da disturbi ansiosi può reagire in modo eccessivo a situazioni di conflitto.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Evitare per quanto possibile le situazioni di stress e di tensione. Mantenere un buon stato di salute fisica (dieta adeguata e moto). Nei disturbi lievi può risultare utile il ricorso ad un blando sedativo.
NOTE
Consultare il medico in caso di disturbi ansiosi ripetuti
     
DISTURBI DEL CLIMATERIO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La menopausa conclude il ciclo fertile della donna, e si manifesta in un'età variabile fra i 40 e i 55 anni (in alcuni casi può essere più precoce o più tardiva). Oltre i 50 anni il 75% circa delle donne è in menopausa. Si possono anche verificare menopause chirurgiche, in seguito ad interventi di rimozione delle ovaie. I disturbi (lievi o molto importanti) della menopausa hanno una durata variabile, da alcuni mesi ad alcuni anni, e sono: * Vampate * Stress * Irritabilità * Faticabilità * Instabilità emotiva (con pianto "facile") * Palpitazioni * Cefalea * Vertigini * Sintomi gastro-intestinali. Uno dei disturbi più fastidiosi (per la donna) sono proprio le vampate, non solo per il fastidio soggettivo, ma anche per il fastidio "sociale": gli arrossamenti (imprevedibili) di fronte ad estranei mettono in forte imbarazzo, e possono "segnalare" lo stato in cui ci si trova (la menopausa, appunto). Inoltre si crede (erroneamente) che la menopausa comprometta l'attività sessuale, in realtà può essere vero addirittura il contrario. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia (nei casi con disturbi medio-gravi) richiede l'utilizzo degli estrogeni e degli estroprogestinici (con esclusione di chi ha storia di malattie epatiche gravi, tromboembolia e neoplasie al seno). In chi ha subito una menopausa chirurgica la terapia ormonale può dimostrarsi efficace nella riduzione di malattie coronariche
     
DISTURBI VAGINALI - VAGINITE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La vaginite è l'infiammazione della mucosa vaginale. Una vagina sana ospita una certa quantità di batteri utili a mantenere il giusto grado di acidità, senza provocare alcuna malattia. Tuttavia una scarsa igiene, l'attacco di microbi durante i rapporti sessuali, un abbassamento delle difese generali dello organismo o anche il solo flusso mestruale, possono provocare una diminuzione dell'acidità nell'ambiente permettendo così la crescita e lo sviluppo di organismi dannosi con la conseguente manifestazione di una vaginite. La vaginite si manifesta con prurito vaginale, perdite di secrezioni (più o meno abbondanti), gonfiore degli organi genitali esterni, minzione frequente (talvolta dolorosa). Le vaginiti si manifestano, di norma, subito prima o dopo un periodo mestruale ed anche durante gli ultimi mesi di gravidanza.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Può essere utile il ricorso, per via locale, a farmaci antisettici e antimicotici.
NOTE
Consultare il medico se la terapia con trattamento locale non dà risultati
     
DIVERTICOLI DEL COLON  
DESCRIZIONE E SINTOMI
I diverticoli del colon sono rappresentati da cedimenti (che vanno a formare piccole sacche) della mucosa che "attraversano" lo strato muscolare nel punto in cui passano le arterie (un potenziale "punto debole"). Queste sacche si riempiono di feci che rimangono "intrappolate" fino a diventare, col naturale riassorbimento dei liquidi che avviene nell'intestino, una massa dura e compatta (coproliti) che non puo' piu' essere eliminata . I diverticoli si trovano piu' frequentemente nel sigma, tratto dell'intestino crasso posto tra colon discendente e retto, meno frequente nelle parti "alte" del colon. Essi aumentano con l'eta', diventando molto frequenti (dal 22 al 45%) oltre i 50 anni. La causa ritenuta piu' probabile per la loro formazione sarebbe rappresentata da un forte aumento della pressione intracolica, dovuta (soprattutto nei Paesi industrializzati) alla scarsa massa fecale, povera di fibre. Al contrario nei Paesi in via di svilippo questa patologia e' molto meno frequente. I diverticoli in genere sono asintomatici, e vengono evidenziati se ,per altri motivi, viene praticata una colonscopia o un clisma opaco doppio contrasto. Quando il sacco diverticolare si infiamma si parla di diverticolite, in forma acuta e cronica, che puo' portare ad emorragie, anche se l'evenienza molto rara. La forma acuta puo' provocare febbre, dolore addominale, costipazione ed emorragia intestinale microscopica, meno frequentemente ascesso pericolico. Raramente si verifica rottura del diverticolo e peritonite.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia consiste generalmente nella somministrazione di antibiotici di contatto (non assorbibili per via ematica) quali paronomicina, bekanamicina e simili. Nei casi gravi si puo' arrivare all'ospedalizzazione ed alla resezione parziale di colon. La forma cronica va trattata con cicli di antibiotico come paronomicina, per prevenire l'insorgenza delle forme acute. A cio' si accompagna (laddove fosse carente) un moderato aumento sia delle fibre che dei liquidi (acqua) nella dieta per migliorare la funzionalita' intestinale
     
DOLORI AL PUBE E ALL'INGUINE - PUBALGIE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La pubalgia consiste in una serie di disturbi che hanno in comune il dolore localizzato al pube e all'inguine. E' molto frequente negli sportivi e nelle persone che svolgono un'intensa attività fisica. E' la conseguenza di un'infiammazione acuta o cronica dovuta ad un'eccessivo lavoro dei muscoli. Il dolore e' molto vario e può essere generato da una compressione della zona infiammata o comparire anche spontaneamente.Ha comunque una caratteristica ben definita,tende a ridursi (fino a scomparire) durante lo sforzo per poi riproporsi anche a distanza di ore dalla fine dello sforzo fisico interessando anche le gambe. La pubalgia è molto diffusa e si è spesso portati a sottovalutarla anche perchè, di norma, non richiede l'interruzione della attività fisica che si svolge.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia consiste principalmente nel riposo dei muscoli interessati. Può essere opportuno il ricorso a farmaci ad azione antinfiammatoria e miorilassante.
NOTE
Consultare il medico per una corretta diagnosi specie in casi ripetuti di pubalgie
     
DOLORI ALL'APPARATO URINARIO - COLICHE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il dolore all'apparato urinario è di norma un sintomo che trae origine dalla temporanea ostruzione delle vie urinarie. Esso è conseguenza del tentativo da parte del rene o della muscolatura dell'uretere ( che è il condotto attraverso cui l'urina scende dal rene alla vescica) di eliminare l'occlusione al deflusso dell'urina. Se il dolore ha origine renale esso comincia, di solito, dalla parte più bassa della colonna vertebrale e tende ad estendersi ai genitali, alla parte bassa dell'addome ed alle gambe. In tale caso gli attacchi di dolore sono di norma molto violenti e possono durare anche alcune ore. Se il dolore si origina dall'uretere, esso è di solito più localizzato e meno forte, anche se può protrarsi per un tempo più lungo e lasciare un senso prolungato di fastidio allo addome.
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' opportuno il riposo.Risultano utili farmaci ad azione antidolorifica ed antispastica.
NOTE
Consultare il medico per una corretta diagnos
     
DOLORI ALL'ORECCHIO - OTALGIE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'otalgia è un dolore diffuso all'orecchio dovuto ad un'infiammazione del canale uditivo esterno. Il dolore a livello del condotto uditivo esterno può essere provocato da un foruncolo, da una pustola, da un eczema, da una ferita, da un corpo estraneo penetrato nel condotto o da una vera e propria infezione dell'orecchio. Ma può anche essere conseguenza di malattie che riguardano la cavità orale, la laringe, la faringe e la colonna cervicale. Può inoltre essere di origine nevralgica, come nella nevralgia del trigemino. Infine anche una brusca variazione della pressione atmosferica può indurre dolore all'orecchio. Il dolore è spesso molto insistente e forte. Non va mai sottovalutato, specie nei bambini, perchè può essere la manifestazione di una infezione dell'orecchio che potrebbe generare danni all'udito.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Nei casi più leggeri può risultare utile la applicazione locale di gocce analgesiche.
NOTE
Consultare il medico se il dolore non si risolve e specie in presenza di secrezioni
     
DOLORI E NEVRALGIE INTERCOSTALI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il dolore e le nevralgie intercostali sono, di norma, originate da affezioni (anche su base traumatica) ai nervi intercostali,alle costole e alle cartilagini costali, o ai muscoli del torace. La sintomatologia dolorosa è molto varia: a volte il dolore è localizzato e pungente,altre volte il dolore è diffuso e più fastidioso. E'importante comunque accertarsi che l'origine del dolore sia da attribuire alla parete toracica e non agli organi interni.Non bisogna cioè sottovalutare un dolore estremamente intenso che partendo dalla parte centrale del torace tende ad espandersi verso il collo e le braccia (in questo caso potrebbe trattarsi di un attacco anginoso, occorre quindi andare immediatamente dal medico). Il dolore intercostale ha una caratteristica ben definita che lo distingue: aumenta con la respirazione o con i colpi di tosse.
CONSIGLI TERAPEUTICI
In caso di dolore da trauma o da affezione muscolare risulta utile l'applicazione di una pomata lenitiva e antinfiammatoria.
NOTE
Consultare il medico se mancano elementi certi sull'origine del dolore (es. trauma recente)
     
DOLORI MESTRUALI - DISMENORREA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La dismenorrea è il dolore periodico che si manifesta durante le mestruazioni. E' un disturbo molto diffuso ed è frequente,in modo particolare, nell'adolescenza. Si manifesta con dolore, spesso molto intenso, che trae origine dalle contrazioni dell'utero ed è aggravato dalla carenza di ossigeno conseguente alla perdita di sangue (tipica del periodo mestruale). I dolori mestruali,simili a crampi o costanti, iniziano nella parte bassa dell'addome e possono irradiarsi alle gambe o alla schiena. Non si conosce esattamente la causa della dismenorrea, tuttavia si è notato che uno dei principali fattori è il temperamento emotivo individuale. Scarsa tolleranza al dolore,paura delle mestruazioni,o una reazione anormale nei confronti dell'idea della gravidanza, sono situazioni facilmente riscontrabili in soggetti affetti da dismenorrea.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Nei casi meno gravi i dolori mestruali possono essere risolti anche con il solo uso di borse di acqua calda sull'addome. Per lenire il dolore risultano utili farmaci ad azione antidolorifica e antispastica.
NOTE
Consultare il medico in presenza di dolori che aumentano sensibilmente di intensità
     
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