Le Patologie 




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EPILESSIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Disturbo elettrico cerebrale acuto e parossistico che provoca alterazione o perdita di coscienza, delle capacità motorie e di quelle sensoriali, spesso, ma non sempre, si assiste a crisi convulsive. La popolazione generale presenterebbe 1/100.000 casi di crisi convulsive. Le epilessie si dividono in: A. Crisi parziali o focali B. Crisi generalizzate primarie C. Stato di male epilettico D. Ricorrenti. Le cause di epilessia sono molteplici: storia di traumi cerebrali, malattie cerebrali progressive, tumori (raro), ma esistono molte forme cosiddette "idiopatiche" (senza causa apparente). Crisi epilettiche (molto saltuarie, che non richiedono trattamento) si possono presentare anche in soggetti normali in condizioni particolari: accessi febbrili molto alti, ipoglicemia o ipossia, assunzione di farmaci convulsivanti. CONSIGLI TERAPEUTICI La crisi epilettica può essere molto lieve, con diminuzione della coscienza (piccolo male) o molto grave con violente convulsioni e perdita della coscienza, in questi casi è essenziale bloccare il soggetto (molto spesso sono necessarie più persone!) per: a) Aprire la bocca con l'apposito strumento (una sorta di grossa vite di legno o di plastica con un "passo" molto largo) per impedire il morso della lingua ed il soffocamento, e b) Praticare una iniezione endovenosa di Valium fiale (per interrompere la crisi). E' essenziale che ci sia un attento controllo medico ed una terapia farmacologica che preveda dei dosaggi periodici del farmaco assunto. In ogni caso è bene evitare gli alcolici. Se la malattia è sotto controllo (assenza di crisi oltre i 6 mesi) si possono praticare attività sportive e guidare la macchina. La terapia medica (carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, primidone, valproato sodico, clonazepam, trimetadione, etosuccimide, metosuccimide) ha successo (eliminazione e/o diminuzione delle crisi) dal 75% (piccolo male) all'85% dei casi (grande male ed attacchi psicomotori). La terapia (neuro)chirurgica (eliminazione dei/l "focolai/o" cerebrali/e) è indicata nell'epilessia parziale ed ha successo nei 2/3 dei casi (eliminazione o rarefazione delle crisi). E' importante sottolineare che la persona affetta da epilessia dovrebbe portare una catenina od un braccialetto con l'indicazione della malattia non nel portamonete, (spesso, in casi di emergenza la persona viene spogliata e difficilmente vengono rovistate le tasche, mentre a torso nudo, senza camicia, la catenina od il braccialetto vengono subito notati)
     
ERITEMA SOLARE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'eritema solare è l'arrossamento cutaneo diffuso di tipo congestizio. La variazione del colore della pelle è causata dall'aumentato apporto di sangue ai vasi sanguigni della rete più superficiale della cute. Si instaura in seguito ad una prolungata esposizione della pelle all'azione dei raggi solari, o anche in seguito ad un'azione di fotosensibilizzazione di profumi e cosmetici. Compare nelle zone fotoesposte e si manifesta con un forte arrossamento che tende a ridursi in pochi giorni, producendo desquamazione e residuando una pigmentazione più o meno intensa. Spesso è possibile osservare la contemporanea presenza di vescicole, bolle e anche edema. Soggettivamente il paziente avverte bruciore, dolore e a volte parestesie (alterazioni della sensibilità: formicolii, punture di spillo, sensazioni termiche, ecc.).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Evitare l'esposizione diretta ai raggi solari. Risulta utile l'applicazione di creme antieritematose.
NOTE
Consultare il medico se l'eritema è intenso e specie se è presente febbre
     
ERNIA DEL DISCO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Si definisce ernia del disco l'erniazione (fuoriuscita) del disco intervebrale dalla sua sede con (possibile) compressione sul midollo spinale o sulla radice del metamero (sezione di colonna vertebrale) interessato. Le ernie discali possono interessare la colonna LOMBO-SACRALE (le più frequenti, più invalidanti e con l'impatto sanitario ed economico maggiori) e quella CERVICALE. Ernia del disco LOMBO-SACRALE: Le vertebre più comunemente coinvolte sono L4-L5 e L5-S1, in genere è monolaterale. Le cause dell'ernia non sono ben note, ma ci possono essere fattori precipitanti (uno sforzo eccessivo, uno starnuto). I sintomi più comuni sono rappresentati da dolore, limitazione nei movimenti e postura alterata.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Gli esami comprendono Rxgrafia, Elettromiografia e Risonanza Magnetica Nucleare (RMN). Si ricorre all'intervento (neuro)chirurgico se: * I movimenti diventano più difficili * Un esame Elettromiografico dimostra un peggioramento del danno neurologico * Si manifestano segni di danno spinale * Dolore intrattabile (i farmaci antinfiammatori NON funzionano per 3-4 settimane) * Il dolore si presenta molto frequentemente ed è invalidante. Ernia del disco CERVICALE: L'ernia del disco cervicale è acuta e subacuta. Quella acuta è spesso successiva ad un trauma (p. es. un incidente stradale), mentre quella subacuta è dovuta a traumi minori a spondilosi o malattie delle vertebre. In ogni caso i disturbi riguardano sia la colonna cervicale che il braccio (movimenti limitati con dolore, alterazione della sensibilità).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Gli esami comprendono Rxgrafia, Elettromiografia e Risonanza Magnetica Nucleare (RMN). In tutti i casi la terapia, oltre che medica (farmaci), è (neuro)chirurgica
     
ERPETE LABIALE - HERPES SIMPLEX  
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'erpete labiale consiste nell'eruzione di vescicole che compaiono intorno alle labbra. E' un'infezione provocata da virus. In alcuni soggetti, l'infezione si può manifestare tutte le volte che la pelle del viso si surriscalda al vento e al sole (herpes simplex solaris), oppure può verificarsi in concomitanza di altre infezioni accompagnate da febbre (herpes simplex febrilis). L'erpete labiale è preceduto, di norma, da sensazione di bruciore che si manifesta successivamente con una chiazza rigonfia,sulla quale insorgono le caratteristiche vescicole. Il contenuto di tali vescicole inizialmente è sieroso, in seguito diventa purulento. Dopo alcuni giorni le vescicole si rompono, dando luogo a erosioni superficiali che si ricoprono di croste bruno-giallastre. La guarigione è completa in circa 10 giorni; è caratteristica la ricaduta sempre nella stessa sede.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Occorre evitare che le vescicole possano infettarsi. Risulta utile l'applicazione locale di pomate ad uso specifico.
NOTE
Consultare il medico specie se si sovrappone un'infezione batterica
     
ERUTTAZIONE - GAS NEL DIGERENTE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'eruttazione è l'eliminazione rumorosa, attraverso la bocca, di gas presenti nello stomaco. Si verifica normalmente al termine della fase digestiva gastrica, ma può essere anche la conseguenza di un eccesso di gas, a livello dello stomaco e dell'intestino, in seguito a processi fermentativi o putrefattivi. Questo fenomeno può anche verificarsi: per modificazioni qualitative e quantitative della flora batterica intestinale; per ristagno del cibo nell'intestino; in caso di mal digestione per carenza di enzimi o per assunzione di cibi contenenti sostanze non digeribili. E' inoltre presente nelle dispepsie(digestioni lente e difficili) e nell'aerofagia(ingestione di aria nello stomaco). L'eruttazione, specie se ripetuta, può anche provocare crisi di singhiozzo ed è spesso associata a flatulenza (gas dal retto).
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' indicata una dieta a base di yogurt e fermenti lattici per riequilibrare la flora batterica intestinale.
NOTE
Consultare il medico in persenza di crampi e dolori gastrointestinali ricorrenti
     
ESOFAGITE DA REFLUSSO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' un processo infiammatorio a carico dello esofago dovuto alla risalita di succo gastrico o entero-biliare nell'esofago. La sintomatolo- gia e' rappresentata da eruttazioni, dolori retrosternali, e a volte, anche da disfagia, spesso associata a senso di acidita' o di ama- ro alle fauci.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Mangiare poco e spesso, non indossare cinture troppo strette in vita, ridurre gli alcolici e cibi fastidiosi per l' esofago, come per esem- pio, cioccolato, pomodori, agrumi, dormire con la testa rialzata rispetto al resto del corpo
     
FARINGITE CRONICA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La faringite cronica è l'infiammazione cronica della mucosa della faringe conseguente a ripetuti attacchi di faringite acuta, o secondaria a fattori irritanti cronici. La faringe è una delle porzioni iniziali delle vie respiratorie (faringe - laringe - trachea) posta dietro le cavità nasali e la bocca e ad esse collegata. Le cause più frequenti della faringite cronica sono: eccesso di fumo; eccesso di alcol; inalazione per lungo periodo di tempo di sostanze irritanti; sinusite; ecc.. I sintomi della faringite cronica consistono in: catarro, specie nella fase iniziale, gola dolente e secca; sensazione di solletico alla gola, che provoca ripetuti colpi di tosse; raschiamenti di gola. La faringite cronica è di norma un'affezione a lungo decorso e può anche estendersi alle cavità nasali (rinofaringite).
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' necessario rimuovere la causa originaria, per prevenire ulteriori danni. Risulta utile un trattamento locale a base di medicinali antinfiammatori e l'adozione di misure atte a migliorare l'igiene della bocca.
NOTE
Consultare il medico in presenza di eccessiva produzione di catarro
     
FEBBRE GIALLA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Fa parte del vasto gruppo di febbri emorragiche, causate da virus, e trasmesse da parassiti (zanzare). Il ciclo vitale ha come intermediari le zanzare e le scimmie, e dopo l'infezione l'organo "bersaglio" è il fegato, dove il virus provoca necrosi epatica.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Nei casi gravi si ha ittero (colorito giallo della pelle), vomito nero, emorragie e anuria. Nel visitare zone a rischio è consigliabile praticare la vaccinazione. La vaccinazione in donne gravide ed in bambini di età complicazioni indotte dal vaccino stesso. Dopo 10 giorni la vaccinazione è protettiva, e la protezione dura 10 anni
     
FEBBRE TIFOIDE  
E' una infezione generalizzata provocata da Salmonella Typhi. La fonte dell'infezione e' costituita dalle feci dei portatori asintomatici o dalle feci e dall'urina dei pazienti con malattia attiva. Nelle comunita' con scarse misure sanitarie la trasmissione avviene il piu' spesso attraverso l'acqua. L'uomo si contagia quindi bevendo acqua inquinata o consumando frutti di mare coltivati in zone vicino agli scarichi urbani o verdure crude irrigate con acqua contaminata. Le mosche possono diffondere i microorganismi dalle feci ai cibi. Il periodo di incubazione varia da 3 a 25 giorni. L'esordio della malattia e' di solito graduale, con sensazioni di brivido, malessere generale, mal di testa, anoressia, epistassi, mal di schiena, costipazione. Predominano comunque il dolore addominale e la dolorabilita' alla palpazione. Senza terapia la temperatura aumenta quotidianamente a salti per 7-10 giorni. Sulla cute compaiono macchie isolate ed arrotondate di colorito rosato che sbiancano alla pressione; esse emergono a gruppi, spesso sull'addome e sul torace tra il 7° ed il 10° giorno e persistono per 2-5 giorni. Una diarrea abbondante si verifica piu' tardi nel corso della malattia, quando le lesioni intestinali si manifestano maggiormente. La diagnosi dipende dall'isolamento dei bacilli tifoidei in sangue, urine o feci. Nella terapia l'antibiotico di scelta e' il Cloramfenicolo, anche se di fondamentale importanza rimane un'assistenza esperta al malato. Il soggetto deve essere posto in isolamento di tipo fecale accurato: lavaggio obbligatorio delle mani ed eliminazione adeguata dei rifiuti fecali sono fondamentali per impedire la diffusione dei microrganismi. L'alimentazione deve essere con pasti frequenti ed a contenuto calorico relativamente alto. Durante la febbre alta e' importante un adeguato apporto di liquidi, anche mediante fleboclisi
     
FORUNCOLI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il foruncolo è l'infiammazione acuta, circoscritta, a carattere purulento, di un follicolo pilifero o di una ghiandola sebacea, provocata,in genere, dallo stafilococco aureo. Inizialmente si manifesta come un piccolo nodulo, sporgente dal piano della pelle, di colorito rosso vivo,molto dolente e contornato da un alone arrossato. Dopo alcuni giorni il nodulo si trasforma in una profonda cavità che emette una massa giallastra,detta "cencio" del foruncolo, insieme con il pus. La riparazione avviene con cicatrice. Il foruncolo può insorgere in qualunque parte del corpo che presenti follicoli piliferi. Le localizzazioni più pericolose sono al viso, specie al labbro superiore e al naso, ciò a causa della diretta comunicazione che esiste tra i capillari che irrorano queste zone e i vasi sanguigni che vanno al cranio (con possibilità di diffusione dell'infezione).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Evitare di manipolare o spremere il foruncolo per scongiurare la diffusione dell'infezione. E' consigliata la massima igiene utilizzando saponi acidi. Sono indicate pomate a base di antibiotici.
NOTE
Consultare il medico se i foruncoli compaiono in un soggetto affetto da acne
     
FRAGILITA' DEI CAPILLARI - PORPORA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La porpora è la situazione caratterizzata dalla presenza nel tessuto sottocutaneo di macchie emorragiche puntiformi o lenticolari, oppure più grandi e di tipo diffuso, causata dall'aumento della fragilità capillare. Tali manifestazioni emorragiche, insorte spontaneamente o dopo traumi anche minimi, denunciano, quasi costantemente,un'alterazione dei processi di coagulazione. La comparsa di manifestazioni purpuriche è frequente soprattutto nelle donne giovani. Si tratta generalmente di un aumento della fragilità capillare, da mettere con buona probabilità, in relazione al periodo premestruale. La fragilità dei capillari è un sintomo comune a molte malattie, congenite o acquisite, ma può anche essere conseguente ad infezioni, all'uso di farmaci, a disvitaminosi (carenze vitaminiche).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Seguire una dieta povera di grassi e ricca di vitamine C e P e di acido ossalico (consumare frutta e verdure crude).
NOTE
Consultare il medico specie in presenza di fenomeni ricorrenti di fragilità capillare
     
FRIGIDITA'  
Tale disturbo e' definito come una ricorrente e persistente inibizione dell'eccitamento sessuale durante l'attivita' sessuale, manifestata da una parziale o completa incapacita' a raggiungere o mantenere una risposta di lubrificazione-turgore dell'eccitamento sessuale sino al completamento dell'atto sessuale. La causa è rappresentata, nella maggior parte dei casi, da fattori psichici acquisiti, per esempio una inadeguata stimolazione sessuale da parte del partner, disaccordo maritale, depressione e vita stressante. Altri fattori possono essere il senso di colpa che segue l'esperienza del piacere, la paura di abbandonarsi ad una situazione piacevole che richiede la dipendenza dal partner, la paura di perdere il controllo. L'ignoranza dell'anatomia genitale e della sua funzione risulta molto comune, con particolare riguardo alla funzione clitoridea e alle tecniche adeguate per indurre una effettiva eccitazione. Le cause fisiche includono malattie localizzate (cistite, vaginite), malattie sistemiche (ipotiroidismo), disordini muscolari, farmaci (contraccettivi orali, antipertensivi e tranquillanti presentano un effetto variabile) e terapie chirurgiche ablative (isterectomia e mastectomia: possono avere un effetto negativo sulla percezione della propria immagine sessuale). Allorquando predominano fattori psichici risulta utile che entrambi i partners frequentino sedute terapeutiche. Procurano generalmente un miglioramento gli esercizi di focalizzazione sensoriale a tre stadi che coinvolgono la coppia in fasi successive, nella sperimentazione di piacere non genitale, di piacere genitale e di coito non esigente. La conoscenza da parte della donna della funzione dei propri organi sessuali e delle proprie risposte e' essenziale. Cio' include la comprensione dei metodi migliori per stimolare il proprio clitoride e per incrementare le sensazioni vaginali.
     
GAMBE CAVIGLIE E PIEDI GONFI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il ristagno di sangue nelle vene, causato il più delle volte da una permanenza in piedi nella stessa posizione, può determinare la insorgenza di tale fenomeno. Esso è dovuto ad un eccesso di liquido negli spazi interstiziali dei tessuti che comporta un anomalo rigonfiamento delle gambe, delle caviglie e dei piedi. Le donne sono,di frequente, soggette a tale fenomeno, specie durante la gravidanza: ciò avviene perchè la pressione è tale da forzare i liquidi dai vasi sanguigni ai tessuti. Questo fenomeno compare anche nella settimana che precede le mestruazioni; in questo caso la causa consiste nella ritenzione di liquidi dovuta alle variazioni ormonali. I sintomi principali di tale condizione sono: pesantezza, tensione, formicolio, debolezza ed evidente gonfiore. Il perdurare di tale stato favorisce l'insorgenza di vene varicose.
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' opportuno praticare regolarmente attività che impegni gli arti in un costante movimento. E' consigliato l'uso di calze elastiche.
NOTE
Consultare il medico in presenza di gonfiore eccessivo specie se accompagnato da dolore
     
GAS NELL'INTESTINO - FLATULENZA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La flatulenza è l'eliminazione rumorosa, attraverso l'orifizio anale, di gas presenti nell'intestino. Tale fenomeno può essere la conseguenza di un eccesso di produzione di gas intestinali in seguito a processi fermentativi o a processi putrefattivi. La flatulenza può anche verificarsi: per modificazioni qualitative e quantitative della flora batterica intestinale, per ristagno del cibo nell'intestino; in caso di mal digestione per carenza di enzimi o per assunzione di cibi contenenti sostanze non digeribili (fagioli). Fenomeni di flatulenza sono presenti in diverse affezioni dell'apparato digerente,come le dispepsie (digestioni lente e difficili) e l'aerofagia(ingestione di aria nello stomaco). La flatulenza spesso si associa a fenomeni di eruttazione (emissione rumorosa di gas attraverso la bocca).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Per la flatulenza è indicata una dieta a base di yogurt e fermenti lattici per riequilibrare la flora batterica intestinale.
NOTE
Consultare il medico in presenza di crampi e dolori gastrointestinali ricorrenti
     
GASTRODUODENITE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Processo infiammatorio che tende all' erosio- ne e all' ulcerazione interessante lo stomaco e il duodeno. E' un disturbo comunemente cau- sato da eccessiva produzione di acido clori- drico e pepsina da parte dello stomaco, con sintomi simili a quelli dell' ulcera ( brucio- ri e dolori epigastrici specie a stomaco vuoto dispepsia, eruttazioni ).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Associare alla terapia farmacologica un genere di vita il piu' possibile esente da stress fi- sici e psichici; la dieta deve essere completa a base di cibi facilmente digeribili, meglio se in quattro pasti giornalieri sostanziosi, che non piccoli e piu' frequenti. Fumo, alcool e caffe' dovrebbero essere eliminati
     
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