Le Patologie 




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TORCICOLLO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il torcicollo è un'anomalia della posizione del capo, che appare deviato lateralmente, leggermente ruotato e notevolmente limitato nel movimento. Tale situazione di norma è dovuta ad uno spasmo muscolare conseguente ad un colpo di freddo, ad un episodio reumatico, a uno sforzo muscolare o ad una posizione anomala assunta durante il riposo notturno. Ma può anche essere la manifestazione di una lesione o infezione sviluppatasi nella regione cervicale della colonna vertebrale. Se la causa è uno spasmo muscolare, qualsiasi tentativo, anche minimo, di muovere o ruotare il capo provoca violenti dolori, che possono insorgere all'improvviso o aumentare in modo graduale. Di solito questi dolori sono localizzati su un lato del collo e i relativi muscoli risultano oltremodo doloranti alla pressione.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Somministrare dei farmaci atti ad eliminare lo spasmo muscolare ed applicare delle pomate antinfiammatorie e miorilassanti.(capaci di rilassare le fibre muscolari).
NOTE
Consultare il medico se gli episodi sono ricorrenti
     
TOSSE CON CATARRO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La tosse è una violenta e rumorosa espirazione (spesso involontaria) dovuta ad un fenomeno irritativo delle prime vie respiratorie. Fondamentalmente la tosse è un meccanismo di difesa dell'organismo, specialmente quando tende a liberare i bronchi o le vie respiratorie superiori dalla presenza di corpi estranei, di sostanze irritanti o di muco (catarro). In generale la tosse è un sintomo comune a molte malattie. La tosse con catarro di norma è presente nel corso di processi infettivi e/o infiammatori delle prime vie aeree. Pur risultando certamente fastidioso, questo sintomo ha un indubbio lato positivo in quanto stimola l'espulsione delle masse di catarro che si sono accumulate nei bronchi. Non deve quindi essere sedata, ma piuttosto favorita.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Umidificare l'aria con un umidificatore ed eventualmente fare dei suffumigi. E' utile il ricorso a farmaci mucolitici che favoriscono la fluidificazione e l'espulsione del catarro.
NOTE
Consultare il medico in presenza di catarro di colore giallo-verdastro
     
TOSSE SECCA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La tosse è una violenta e rumorosa espirazione (spesso involontaria) dovuta ad un fenomeno irritativo delle prime vie respiratorie. Fondamentalmente la tosse è un meccanismo di difesa dell'organismo, specialmente quando tende a liberare i bronchi o le vie respiratorie superiori dalla presenza di corpi estranei, di sostanze irritanti o di catarro. In generale la tosse è un sintomo comune a molte malattie. La tosse secca e/o stizzosa, cioè non produttiva di muco (o catarro), di norma denuncia un'irritazione delle prime vie aeree. Un colpo di tosse ogni tanto non ha alcun significato (è sufficiente un ambiente pieno di fumo per provocarlo). Diversa è la situazione quando la tosse secca diventa un fenomeno ripetitivo, in tal caso occorre sedare la tosse e rimuovere la irritazione che l'ha generata.
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' utile il ricorso a farmaci sedativi della tosse eventualmente accompagnati anche da disinfettanti del cavo orale.
NOTE
Consultare il medico se la tosse perdura, specie in assenza di altri sintomi
     
TOXOPLASMOSI  
E' una malattia provocata dal Toxoplasma Gondii, un piccolo parassita che puo' infestare qualsiasi animale a sangue caldo. La trasmissione puo' avvenire per ingestione di carni crude o poco cotte contenenti cisti tissutali secondarie all'infezione da toxoplasma o ingerendo verdure crude non sufficientemente lavate o -forse la piu' importante- mediante esposizione alle acocisti delle feci di gatto, unico animale in cui avviene la moltiplicazione sessuale del parassita. La Toxoplasmosi acquisita e' raramente sintomatica e viene abitualmente riconosciuta per via sierologica. La Toxoplasmosi neonatale congenita viene acquisita per via trans-placentare con la madre che ha acquisito la malattia al momento del concepimento o durante la gravidanza. Se l'infestazione avviene nelle prime fasi della gravidanza puo' esserci aborto. Una infestazione nella gravidanza avanzata puo' provocare aborto, nascita di feto morto o ancora la nascita di bambino vivo con malattia clinica; la malattia puo' essere grave, rapidamente fatale oppure puo' essere del tutto asintomatica. I sintomi dell'infezione possono cominciare poco dopo la nascita, ma piu' spesso appaiono da mesi a diversi anni piu' tardi. Frequenti sono ittero grave, epatosplenomegalia, eruzione maculo-papulare, calcificazioni intracerebrali, convulsioni, disturbi psicomotori, idrocefalo o microcefalia. Puo' conseguire cecita' e grave ritardo mentale
     
TROMBOFLEBITE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La tromboflebite è l'infiammazione della parete di un vaso venoso (flebite) seguita dalla formazione di un trombo. Fattori determinanti e predisponenti possono essere costituiti da: aumento della coagulabilità del sangue o del numero delle piastrine; diminuzione della velocità di circolazione del sangue periferico; lesioni delle pareti venose;malattie infettive;traumi; gravidanza e parto;interventi chirurgici;stati tossici. Le sedi più frequenti sono le vene degli arti inferiori. Spesso si osservano tromboflebiti migranti in vari distretti. La tromboflebite degli arti inferiori si manifesta con dolore (inizialmente sordo, poi intenso), febbre bassa, edema, aumento della temperatura nella zona colpita e notevole arrossamento della cute sovrastante alla vena, che si palpa come un cordone duro.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Riposo a letto. Applicazione di bendaggi per sostenere le vene e alleviare il dolore.
NOTE
E' essenziale un costante controllo medico durante il decorso della malattia
     
TUBERCOLOSI POLMONARE (TBC)  
E' un'infezione acuta o cronica provocata dal Mycobacterium Tuberculosis. L'infezione avviene soprattutto per inalazione: goccioline infette che vengono emesse con la tosse e che divengono asciutte nell'aria possono contaminare l'ambiente negli spazi chiusi per lunghi periodi. Poiche' il Mycobacterium e' sensibile alle radiazioni ultraviolette, raramente il contagio avviene allo aperto alla luce del sole. L'infezione ha inizio solitamente nei campi inferiore o medio dei polmoni e da qui attraverso diffusione ematica si trasferisce nelle aree apicali del polmone. La necrosi caseosa, la liquefazione e la formazione di cavita' in queste aree consentono la diffusione dell'infezione attraverso i bronchi. La TBC e' inizialmente asintomatica: i segni divengono apparenti solitamente quando la lesione raggiunge dimensioni tali da essere visibile alla radiografia. I sintomi sistemici come febbre, malessere generale e perdita di peso sono spesso cosi' graduali da non essere rilevati. La tosse e' dovuta alle secrezioni irritanti che sono drenati dai bronchi a partire dalle aree di tessuto polmonare in necrosi ed inizialmente si presenta soltanto al mattino, come risultato del materiale accumulato nei bronchi durante la notte. Spesso il primo sospetto di una TBC polmonare si ha in base a reperti radiologici del torace. La diagnosi puo' essere ulteriormente confermata dalla identificazione del microrganismo (il cosiddetto BK Bacillo di Koch) mediante colture dell'escreato raccolto nel primo mattino. Il test della tubercolina e' una importante aggiunta alla diagnosi. Per la terapia farmacologica e' necessario abbinare almeno due farmaci -se non tre- scegliendo tra isoniazide, rifampicina, streptomicina, etambutolo
     
TUMORI  
umore è una forma di degenerazione di un qualsiasi tessuto dell'organismo, che cresce in maniera incontrollata, coinvolgendo i tessuti vicini (danneggiandoli). I tumori sono di moltissimi tipi, e si manifestano con frequenze diverse a seconda dell'età e del sesso. Alcuni sono più frequenti nei bambini (p. es. le leucemie), o negli adulti (p. es. stomaco e polmone), altri nelle donne (mammella ed utero), altri ancora negli uomini (prostata). Alcuni sono diagnosticabili molto precocemente, aumentando le probabilità di sopravvivenza (per es. utero e mammella per le donne e prostata per gli uomini), mentre altri , a tutt'oggi, hanno un altissimo indice di malignità e mortalità. Molte leucemie dei bambini sono curabili, e molti bambini guariscono definitivamente. Negli adulti il quadro è più variegato. A parte le forme per le quali è possibile fare una diagnosi precoce (v. sopra), in altre forme la sopravvivenza dipende sia dal tipo di tumore, che dal suo grado (l'estensione)
     
TURBE FUNZIONALI DIGESTIVE, INSUFFICIENZ  
La dizione, molto diffusa, di insufficienza epatica spesso rappresenta un "sintomo" piu' che una patologia vera e propria. Infatti, in molti casi, si e' in presenza di una serie di sintomi segni che rappresentano solo il punto di partenza per un approfondimento diagnostico. I sintomi che sono spesso associati ad essa sono di tipo generale (disturbi digestivi, digestione lenta, alitosi, alvo irregolare, etc.) e/o specifici (coliche epatiche, esiti complicati di colecistectomie, etc). Esistono inoltre altre informazioni, come uno o piu' esami di laboratorio alterati che, in alcuni casi, vengono sbrigativamente attribuiti all'insufficienza epatica, senza un adeguato approfondimento. La ricerca in campo epatologico ha fatto molti passi avanti, basti pensare che, fino a non molto tempo fa, l'epatite C veniva definita epatite non-A non-B, in quanto non si era ancora riusciti ad individuare il "piccolissimo" virus. Analogamente alcune situazioni cliniche etichettate come "insufficienza epatica" probabilmente necessitano di ulteriori approfondimenti
     
ULCERA PEPTICA  
E' una ulcerazione (lesione) circoscritta della mucosa che si verifica in aree dello stomaco non piu' "autoprotette" dalla secrezione acida e dalla pepsina. Tutti secernono acido, ma alcuni sviluppano Ulcere Peptiche altri no, perche' vi e' un equilibrio tra i fattori che promuovono l'ulcera come la secrezione di acido o di pepsina nello stomaco e i fattori che proteggono il rivestimento mucoso dello stomaco quali la produzione di muco, la sostituzione delle cellule mucose danneggiate o distrutte. Molte sono le influenze che possono danneggiare questo equilibrio. Lo stress viene indicato -in soggetti predisposti- come un comune fattore precipitante. Alcuni farmaci come l'aspirina, altri farmaci antinfiammatori non steroidei (gli antireumatici), la reserpina, i corticosteroidi predispongono alla formazione di ulcere acute. Queste ulcere tendono a guarire quando il farmaco viene sospeso. L'Ulcera Peptica non provocata da farmaci presenta un decorso cronico, ricorrente. I sintomi variano con la sua localizzazione e con l'eta' del paziente; i disturbi possono essere atipici nei bambini e minimi nei soggetti anziani. Il dolore tipico viene descritto come un bruciore o un senso di indolenzimento, una sensazione di vuoto o di fame. Il dolore tipico e' fisso, lieve o moderatamente grave, localizzato in un'area ben delimitata, e viene alleviato dall'assunzione di antiacidi, di cibo o -talvolta- di latte. Solitamente la sintomatologia si risolve in pochi giorni con il trattamento, ma la guarigione necessita da 2 a 6 settimane ed a volte anche di periodi di tempo piu' lunghi. Entro 2 anni dal completamento del trattamento il 50% dei pazienti presenta una recidiva e cio' rende fondamentale una terapia continuativa a basse dosi praticamente per tutta la vita. Il trattamento dell'ulcera ha lo scopo di neutralizzare o a diminuire l'acidita' gastrica; se e' presente uno stato di ansia o depressione anch'esso va trattato adeguatamente. I farmaci di uso piu' comune sono : gli antistaminicianti-H2 (cimetidina, ranitidina, famotidina, nizatidina, niperotidina) che bloccano la produzione di acido per stimolo istaminico; gli antiacidi (idrossido di magnesio e di alluminio) che neutralizzano l'acido presente nel lume gastrico; i citoprotettori o protettori delle cellule di superfice dello stomaco (sucralfato, sali di bismuto e prostaglandine) che aumentano i naturali meccanismi di difesa della mucosa gastroduodenale; gli inibitori della pompa protonica (l'omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo) farmaci in grado di bloccare la sintesi di acido da parte delle cellule parietali gastriche. Molti medici consigliano di eliminare cibi acidi e quelli che possono causare disturbi, quali i succhi di frutta ed i cibi grassi e piccanti. Vengono comunemente proibiti il pepe ed il peperoncino, i fritti, il pomodoro (acido) ed i succhi di arancia (aranciata) o limone (limonata) perche' acidi. Le uniche sostanze alimentari che si sono dimostrate dannose sono: il caffe', il the, il cacao e le bevande contenenti cola, poiche' il loro contenuto in caffeina stimola la secrezione gastrica. Poiche' anche l'alcool puo' stimolare la secrezione gastrica, se ne consiglia un uso moderato o minimo
     
ULCERAZIONI DELLA BOCCA - AFTE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Sono piccole ulcerazioni che compaiono, come macchie biancastre o rossastre, nella bocca. Le cause che determinano tale affezione sono sconosciute; possono essere di origine ereditaria o conseguenza di stimoli emozionali. I traumi locali e l'ingestione di cibi piccanti sono fattori scatenanti. La lesione tipica è rappresentata da una ulcerazione, di solito di piccole dimensioni, superficiale e localizzata alla lingua, alle guance, al pavimento della bocca. A volte tali lesioni si estendono, arrivando a dimensioni notevoli; in tali casi la guarigione avviene lentamente e con cicatrici. Le afte sono dolorose e creano difficoltà sia all'alimentazione che alla fonazione. La guarigione avviene spontaneamente in circa 10-15 giorni, anche se le recidive sono molto frequenti e spesso s'instaura un'alternanza di periodi di riaccensione e di remissione.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Fondamentale è un'accurata igiene orale e la applicazione locale con toccature mediante farmaci ad azione specifica.
NOTE
Consultare il medico specie se l'ulcerazione tende ad estendersi
     
USTIONI-SCOTTATURE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le ustioni sono lesioni della cute determinate dal calore ( sia sotto forma di raggi solari, sia di liquidi bollenti, fiamme,o corpi metal- lici arroventati ) o da sostanze caustiche (es.acidi). Possono essere di varia entità ed estensione, secondo la temperatura, la durata del contatto e lo stato fisico della sostanza (solido, liquido, gassoso) e perciò se ne distinguono tre gradi: * ustioni di 1° e 2° grado importanti per la vasta percentuale corporea ustionata (oltre il 20% per gli adulti; oltre il 15% nei bambini) In particolare si parla di 1° grado, quando l'alterazione dei tessuti consiste solo in iperemia ed edema (eritema); 2° grado quando, invece, si produce un'infiammazione con essudato sieroso sotto- intraepidermico (formazione di vescicole). * ustioni di 3° grado, con interessamento profondo dei tessuti, che richiedono un'asportazione chirurgica della parte necrotica e successiva ricostruzione estetico-funzionale (interessanti prevalentemente mani, piedi, genitali e viso). La gravità di un'ustione si giudica anche per: l'estensione,la profondità,la sede,lo stato di salute e l'età del soggetto. L'interessamento di zone particolarmente delicate (es.viso e area genitale) rendono una ustione grave a prescindere dall'estensione. Nelle ustioni molto estese, sia in superficie che in profondita' compaiono gravi disturbi generali con shock. Tra le complicazioni sono da ricordare la setticemia e le ulcerazioni a carico dell'apparato digerente.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Le ustioni di primo e secondo grado possono essere curate ricoprendole con garze sterili. Per lenire il dolore usare anestetici locali. Per nessuna ragione si dovrà rompere o bucare le vescicole per evitare di infettare la pelle
NOTE
Consultare il medico specie in caso di ustioni gravi e/o diffuse. Il trattamento di ustioni gravi avviene nei Centri Grandi Ustionati, strutture autonome inserite all'interno di istituti di ricovero e cura, specializzate. All'interno di tali centri il trattamento del paziente e' articolato con una fase di emergenza che dura mediamente 48 ore, nella quale vengono effettuate terapie rianimatorie (ripristino liquidi e sangue) e con una fase acuta dove si procede con un programma chirurgico instaurando le prime terapie riabilitative
     
VAGINISMO  
E' una contrazione involontaria dei muscoli costrittori della vagina che, invece di rilassarsi nella fase di eccitazione sessuale, si contraggono rendendo cosi' dolorosa o impossibile la penetrazione. Il fenomeno ha un'origine psicogena, cioe' non esistono alterazioni anatomiche o funzionali che giustifichino lo spasmo dei muscoli interessati; quando sussistono tali alterazioni (processi infiammatori, malfunzioni vaginali, ecc.) si parla di pseudovaginismo e per risolverlo si interviene sulle cause. Il vaginismo puo' essere primario quando compare durante i primi tentativi di rapporto sessuale o secondario, ed in questo caso si instaura diversi anni dopo il primo coito. L'origine del blocco di fronte alla penetrazione, data la sua natura involontaria, e' da ricercarsi in un ambito di motivazioni inconsapevoli di rifiuto. A volte il motivo ha radici profonde: conflitti infantili irrisolti con i genitori, un'educazione di tipo rigido che ha indotto un'inibizione al sesso, eventi traumatici legati a esperienze sessuali. Talora sono utilizzate con successo tecniche che hanno come scopo l'eliminazione dello spasmo vaginale, come la "tecnica di dilatazione graduale". Con la paziente in posizione ginecologica, vengono introdotti in vagina per dieci minuti dilatatori ben lubrificati di gomma o di vetro, di dimensioni progressivamente maggiori, iniziando con uno filiforme. Tale procedimento andrebbe effettuato dal medico almeno tre volte la settimana e direttamente dalla paziente a casa. Una volta tollerato l'inserimento del dilatatore di maggior calibro (2,5 cm o piu') si puo' avere un rapporto coitale probabilmente senza dolore
     
VARICELLA  
La varicella rappresenta la fase acuta invasiva del virus Varicella-Zoster; l'Herpes-Zoster (Herpete, o Fuoco di Sant'Antonio) rappresenta la riattivazione della fase latente del virus. La varicella assieme al morbillo possiede una altissima percentuale di contagio. Le epidemie si presentano in inverno e all'inizio della primavera. La sensibilita' e' alta a partire dalla nascita e fino al momento in cui si contrae la malattia. La varicella viene trasmessa mediante goccioline infette liberate dal naso e dalla gola. Il periodo di massimo contagio e' durante il breve periodo prodromico e nelle prime fasi dell'eruzione. Quando le lesioni hanno formato la crosta, il paziente non puo' piu' trasmettere la malattia. Un isolamento di 6 giorni dopo che le prime vescicole sono comparse e' solitamente sufficiente per controllare il contagio. Durante la terza settimana dalla esposizione al contagio, possono presentarsi cefalea, febbre moderata e malessere generale, in genere circa 24-36 ore prima che compaia la prima serie di lesioni cutanee e nette, che sono vescicole pruriginose, a lacrima, contenenti liquido chiaro. Le lesioni si presentano ad ondate successive, con alcune macule che compaiono al momento in cui le prime lesioni stanno incominciando a formare la crosta. Il volto e gli occhi sono in genere risparmiati. Quando sono presenti soltanto poche lesioni, la sede piu' frequente e' la parte alta del tronco. Le lesioni sono spesso frequenti anche sul cuoio capelluto. La fase acuta della malattia dura abitualmente da 4 a 7 giorni. La varicella si puo' prevenire o modificare somministrando dosi di 2-5 ml intramuscolo di Immunoglobulina anti-Zoster (ZIG) oppure con Immunoglobulina anti-varicella-Zoster (VZIG). Tali preparazioni vanno somministrate entro 72 ore dalla esposizione per essere efficaci. Per la terapia, i casi molto lievi richiedono la sola terapia sintomatica. Impacchi umidi o pomate all'Acyclovir si possono applicare per limitare il prurito, che puo' essere assai intenso, e per impedire il grattamento che puo' portare ad infezione diffusa (impetigine) sfigurante. Nei casi piu' estesi -per l'adulto- si somministra -possibilmente entro 2-3 giorni dall'insorgenza della malattia- l'Acyclovir con un dosaggio di 4 grammi al giorno (5 compresse da 800 mg) per 7 giorni oppure Valacyclovir 3 grammi al giorno (3 compresse da 1 grammo) per 7 giorni. I pazienti devono lavarsi spesso con acqua e sapone e vestire con biancheria pulita, le mani debbono essere mantenute pulite e le unghie tagliate corte per evitare infezioni. Una vescicola infetta puo' essere trattata con unguento di neomicina-bacitracina, le infezioni diffuse vengono trattate con gli antibiotici sistemici del caso
     
VECCHIAIA - SENESCENZA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Non esiste un'età precisa in cui iniziano i primi segni dell'invecchiamento; ci sono persone già vecchie, anche fisicamente, prima dei 40 anni, mentre altre sono ancora in perfetta efficienza a 60 - 70 anni. In linea di massima si può affermare che la possibilità di vita dipende da quanto lento, o da quanto veloce, sarà il processo di invecchiamento. L'invecchiamento fisico e quello mentale possono non progredire di pari passo. Infatti molte persone possono essere mentalmente senili quando ancora il loro organismo è in ottime condizioni;al contrario,persone anziane possono conservare una mente lucidissima anche con un fisico molto provato. I fattori più importanti che determinano il processo di invecchiamento sono: condizioni ambientali e di lavoro, malattie, stress, abitudini alimentari, preoccupazioni, ecc..
CONSIGLI TERAPEUTICI
Una dieta equilibrata ed un moderato esercizio fisico (camminare) risultano importanti per rallentare il processo di invecchiamento. E' consigliato l'uso di integratori alimentari e di farmaci ricostituenti tonici.
NOTE
Consultare il medico ai primi segni di invecchiamento mentale
     
VENE VARICOSE - VARICI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le varici sono dilatazioni permanenti delle vene con alterazioni delle pareti. Le vene dilatate diventano inefficienti ed il sangue tende a ristagnare. Di frequente esse sono provocate da un ostacolo alla circolazione sanguigna che determina il rilassamento delle valvole venose e conseguente ristagno del sangue e dilatazione di un tratto della vena. Sono facilmente colpiti da tale malattia coloro che sono costretti a restare in piedi, nella stessa posizione, per lungo tempo. Le vene più facilmente colpite sono: le vene degli arti inferiori, le vene dell'ano e del retto ( emorroidi ) e le vene dello scroto. Se si tratta di piccole varici,non determinano alcun disturbo; quando sono invece estese e numerose,possono produrre una sensazione di pesantezza e stanchezza alle gambe, talvolta accompagnata da indolenzimento e gonfiore delle caviglie.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Facilitare il deflusso venoso stando il meno possibile in piedi; nei momenti di riposo tenere le gambe sollevate rispetto al piano del corpo. E' consigliato l'uso di calze elastiche.
NOTE
Consultare il medico specie se le varici sono grandi e se compare gonfiore e dolore
     
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