Le Patologie 




  A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
Termini da Cercare :    
Nelle:   voci    defizioni 
     
AVVELENAMENTO-INTOSSICAZIONE  
Il Termine avvelenamento indica l'insieme delle manifestazioni patologiche dovute all'azione di veleni introdotti nell'orga- nismo per via cutanea, orale, respiratoria, endovenosa, ecc. La terapia generale da attuare in tutti i casi di avvelenamento acuto consiste nel: 1) rimuovere, ridurre o ritardare il piu' possibile l'assorbimento del veleno; 2) terapia sintomatica degli avvelenamenti; 3) terapia specifica (antidoti) Il paziente con sospetto avvelenamento puo' non avere alcun sintomo oppure presentare vari gradi di sintomi e segni di intossicazione. Se la sostanza e' nota, sono a disposizione, ininterrottamente, centri antiveleni in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per il pronto soccorso in attesa del medico o di un'ambulanza. La definizione comunemente accettata di Centro Antiveleni e' quella che lo identifica in un servizio di informazione tossicologica, svolto 24 ore su 24. Il termine Avvelenamento viene spesso usato, anche se impropriamente, per indicare un'in- tossicazione, quale ad esempio quella da pa- racetamolo o da analgesici. I danni causati da un' intossicazione possono essere: alterazione della coscienza fino al coma,insufficienza respiratoria e cardiocir- colatoria, turbe epatiche e renali
     
BOTULISMO  
Il botulismo e' un avvelenamento neuromuscolare provocato da tossine di Clostridium Botulinum. Il Botulismo si presenta sotto tre forme: da cibo, da ferite e botulismo dei neonati. I cibi in scatola di produzione casalinga rappresentano la provenienza piu' comune di tossine, ma anche i cibi preparati commercialmente sono stati identificati come responsabili. I piu' comuni veicoli sono le verdure, il pesce, la frutta, la carne, gli insaccati, conservati in scatola o sott'olio e consumati senza cottura o con cottura insufficiente. La cottura infatti inattiva la tossina. E' importante ricordare che la contaminazione non altera ne' il colore, ne' il sapore, ne' l'odore del cibo inquinato. L'unico segno caratteristico e' il rigonfiamento del coperchio delle scatole metalliche a causa della produzione di gas. Nel botulismo dovuto al cibo i sintomi hanno un inizio brusco, solitamente 18-36 ore dopo l'ingestione della tossina, sebbene il periodo di incubazione possa variare da 4 ore a 8 giorni. I comuni sintomi iniziali sono: secchezza delle fauci, diplopia, diminuzione della acutezza visiva, abbassamento delle palpebre, diminuzione o perdita totale del riflesso pupillare alla luce. La nausea, il vomito, i dolori addominali crampiformi e la diarrea precedono di frequente i sintomi neurologici. Il botulismo dell'infanzia, di frequente osservato nei bambini di 2-3 mesi, a differenza di quello alimentare non e' provocato dall'ingestione di tossina preformata, ma dall'ingestione di spore botuliniche da cibi diversi dal latte come ad esempio il miele, per cui i bimbi di eta' inferiore ad 1 anno non vanno nutriti con il miele. L'intossicazione da botulino richiede immediato ricovero in ospedale
     
BRONCHITE ASMOGENA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' provocata da un'infiammazione acuta (una o più) bronchiale. In particolare la parte interna dei bronchi è molto reattiva agli stimoli infiammatori (da virus, batteri, polveri e gas irritanti e, in minore misura allergeni ambientali) provocando (per reazione difensiva) broncospasmo (riduzione del lume bronchiale). La reazione e' aggravata da: stress fisico ed emotivo, raffreddamenti improvvisi. Se in un soggetto predisposto (cioè con una reattività bronchiale molto accentuata) si verificano (anche a distanza di mesi) uno o più episodi infiammatori acuti bronchiali, si può instaurare una bronchite asmogena, che reagisce ad ogni stress respiratorio (vedi sopra) con broncocostrizione e senso di soffocamento (mancanza d'aria). CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia consiste nella: * prevenzione: evitare tutti i fattori di rischio che possono provocare infiammazione bronchiale, se gli episodi sono frequenti praticare, annualmente, la vaccinazione antinfluenzale, e nella * cura: se è presente broncocostrizione utilizzare spray cortisonici e/o broncodilatatori
     
BRUCELLOSI  
I microorganismi responsabili della Brucellosi umana sono la Brucella Abortus (bovini), la Brucella Suis (suini), la Brucella Melitensis (pecore e capre). La Brucellosi si contrae per contatto diretto con secrezioni ed escrezioni di animali infetti e per ingestione di latte di mucca, di pecora o di capra o di prodotti caseari (p.e. burro e formaggio) contenenti microorganismi vivi del tipo Brucella. Il periodo di incubazione va da 5 giorni a diversi mesi, anche se in media e' di due settimane. Anche i sintomi sono assai vari, specie nelle fasi iniziali. L'esordio puo' essere improvviso ed acuto, con brivido e febbre, cefalea, dolori, malessere e talvolta diarrea; oppure si puo' presentare con esordio insidioso con lieve malessere generale, dolore muscolare, cefalea e dolori alla schiena e al collo seguiti da un aumento serale della temperatura. Col progredire della malattia, la temperatura sale a 40-41 °C e poi ritorna gradualmente normale al mattino, con sudorazioni profuse. La febbre intermittente persiste per 1-5 settimane, seguita da una remissione di 2-14 giorni; si ha quindi una nuova fase febbrile. Di regola c'e' una costipazione pronunciata assieme ad anoressia, perdita di peso, dolore addominale ed articolare, cefalea, mal di schiena, debolezza, irritabilita', insonnia. La diagnosi si esegue in base all'isolamento del microrganismo da sangue o urina. La pastorizzazione del latte e l'assunzione di soli formaggi invecchiati sono le misure profilattiche piu' importanti. Nella terapia l'antibiotico di elezione e' la tetraciclina
     
BULIMIA  
Disturbo dell'alimentazione caratterizzato da eccessiva sensazione di fame. Puo' essere legata a disturbi psichici, a malattie gastriche o sistemiche. Consiste in una fame improvvisa e violenta, con bisogno incotrollabile di ingerire notevoli quantita' di cibo in breve tempo. Spesso e' seguita da agitazione, senso di colpa e vomito autoprovocato.
     
CALCOLI RENALI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Precipitato (formato da sali minerali) anomalo che si forma a livello renale, dell'uretere o dell'uretra. Le cause sono: * Essenziale (sconosciuta, la maggioranza dei casi). * Alterazioni metaboliche dell'acido urico * Paratiroidismo (raro). Il calcolo renale provoca spesso febbre alta, dolore acutissimo (colica) ed ematuria (sangue nelle urine). In molti altri casi i sintomi sono più subdoli: lieve dolenzia al fianco (che viene scambiata per lombalgia) ed aumento della frequenza delle minzioni e/o lieve bruciore (conseguente ad una infezione urinaria meno aggressiva). E' importante individuare i portatori di calcoli, in quanto infezioni ripetute (non trattate) possono provocare danni renali. Esiste una certa predisposizione familiare, e uno stesso soggetto può "produrre" (ed espellere) calcoli con molta frequenza, anche più volte in un anno. I piccolo calcoli (pochi mm.) vengono eliminati spontaneamente, per i grossi calcoli (soprattutto quelli cosiddetti "a stampo", che provocano infezioni e/o coliche ricorrenti) è consigliabile la litotripsia ("rottura" dei calcoli con ultrasuoni, senza utilizzare procedure chirurgiche invasive). CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia consiste (oltre che nella cura delle infezioni e delle coliche) nell'assunzione (a digiuno) di 1,5-2 litri di acqua di fonte o oligominerale al giorno e nella diminuzione di alimenti che contengono i sali presenti nel calcolo (che va fatto analizzare in laboratorio di analisi)
     
CANDIDIASI GENITALE  
La candidiasi del tratto genitale è causata generalmente dalla Candida Albicans. Sebbene solitamente trasmessa per via sessuale tale infezione puo' diffondersi anche per via intestinale. La sua aumentata incidenza e' legata all'uso indiscriminato di antibiotici a largo spettro e al grande numero di donne che assumono pillole contraccettive estroprogestiniche. Altri fattori predisponenti sono la gravidanza, il diabete mellito, l'anemia perniciosa e l'uso di farmaci immunosoppressivi e corticosteroidi. Le donne sviluppano generalmente una irritazione vulvare con secrezione vaginale. La vulva puo' essere arrossata ed edematosa, con escoriazioni e fessurazioni. La parete vaginale si presenta coperta da un materiale biancastro caseoso. Gli uomini sono spesso asintomatici, ma possono accusare irritazione e dolore al glans penis ed al prepuzio, specialmente dopo rapporti sessuali. Il glande ed il prepuzio si presentano arrossati. La terapia consiste nell'eliminazione delle cause favorenti e in un trattamento antimicotico locale e generale
     
CARENZA DI CALCIO - DECALCIFICAZIONE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il calcio, oltre ad essere un elemento costitutivo di ossa e denti, è indispensabile per numerose funzioni delle cellule. Svolge inoltre un ruolo importante per la difesa dell'organismo contro le malattie infettive, soprattutto quelle degli organi respiratori. La decalcificazione è la diminuzione della quantità di calcio nell'organismo ed in particolare nello scheletro. La decalcificazione può essere determinata da un'insufficiente introduzione di calcio con la alimentazione o da un maggior consumo (es. in gravidanza, in cui parte del calcio introdotto dalla madre con gli alimenti viene impiegata per la formazione delle ossa del bambino). La decalcificazione può però anche essere determinata da fattori patologici diversi che provocano un'eliminazione di calcio superiore ai quantitativi introdotti con la dieta. Anche l'immobilità prolungata può favorirla.
CONSIGLI TERAPEUTICI
L'alimentazione è il punto cardine per prevenire ed eliminare la carenza di calcio a qualunque età. Utile la somministrazione di farmaci a base di calcio e vitamina D.
NOTE
Consultare il medico in presenza di dolore alle ossa intenso, localizzato e continuo
     
CARENZA DI CARNITINA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La carnitina e' un costituente naturale delle cellule nelle quali svolge un ruolo fondamen- tale nel metabolismo dei grassi. E' l' unica sostanza "vettore" utilizzabile dagli acidi grassi per attraversare la membrana mitocon- driale.Indirettamente influenza anche il meta- bolismo glicidico e protidico e la disponibi- lita' energetica della cellula.
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' utile in terapia nelle miopatie conseguenti a carenza della sostanza, e nel trattamento di alcune forme di miocardiopatie ( stimola la contrattilita' delle fibre miocardiche ). E' molto usata come ricostituente in generale ma l'azione farmacologica in questo senso non e' del tutto chiara
     
CARENZA DI COENZIMA Q 10  
L'enzima q detto anche ubidecarenone e' un farmaco costituente naturale che svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo energetico cellulare.E' impiegato nelle alterazioni car- diache : miocardiosclerosi,insufficienza car- diaca,coadiuvante nella ipertensione arteriosa e nella prevenzione di danni cardiaci derivan- ti dall' uso di alcuni farmaci antitumorali cardiotossici
     
CARENZA DI MINERALI - DEMINERALIZZAZIONE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La carenza di minerali è la deficienza o la mancanza di sostanze minerali o di sali inorganici determinata da una insufficiente introduzione di tali elementi con la dieta alimentare. La demineralizzazione è invece l'eliminazione eccessiva delle sostanze minerali e dei sali inorganici. La demineralizzazione più frequentemente si verifica in individui anziani, in seguito ad una ridotta capacità di assorbimento delle sostanze minerali e dei sali inorganici attraverso l'intestino o anche per una ridotta vita all'aria aperta o per una prolungata immobilizzazione. La demineralizzazione è una delle cause principali dell'osteoporosi, malattia che si manifesta attraverso una particolare fragilità delle ossa che facilmente vanno incontro a fratture.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Una corretta alimentazione è fondamentale per prevenire o eliminare la carenza di minerali. Risulta utile l'assunzione di farmaci contenenti oligoelementi quali fosforo,calcio, magnesio, fluoro, ecc..
NOTE
Consultare il medico in presenza di dolore alle ossa, intenso, localizzato e continuo
     
CARENZE VITAMINICHE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le vitamine sono importanti composti organici essenziali per la salute e per il normale sviluppo dell'organismo umano. Non possono essere prodotte dall'organismo e quindi devono essere introdotte con la dieta. Oggi è quasi impossibile soffrire di carenze vitaminiche, poichè un'alimentazione completa ed equilibrata fornisce tutte le vitamine di cui abbiamo bisogno. Tuttavia esistono condizioni in cui le vitamine fornite dall'alimentazione non sono sufficienti. Per esempio, negli anziani una diminuita capacità di assorbimento dei nutrienti può portare a carenze vitaminiche. Oppure una prolungata terapia antibiotica può compromettere la flora batterica intestinale determinando una carenza di vitamine. Vi sono poi casi di un aumento del fabbisogno quotidiano di vitamine come durante la gravidanza e nell'adolescenza.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Seguire una dieta completa ed equilibrata. Nei soggetti anziani e nelle donne in gravidanza è buona norma integrare la dieta con preparati polivitaminici.
NOTE
Prendere le vitamine solo in caso di aumento del fabbisogno o di dieta carente
     
CARIE DENTALE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La carie dentale è l'alterazione progressiva a carattere distruttivo del tessuto duro del dente. Nonostante la notevole diffusione di tale fenomeno, la sua origine è poco nota. Il primo stadio della carie è la formazione della placca. I fattori che ne determinano la proliferazione sono essenzialmente due: i batteri presenti nel cavo orale e gli alimenti che ne incrementano la crescita. La placca batterica si forma più facilmente tra i solchi dentari e negli spazi tra dente e dente, dove è più difficile un'accurata pulizia. Nel primo stadio la carie è asintomatica e solo il dentista può rilevarne la presenza. In seguito, quando l'erosione raggiunge la dentina, il dente comincia ad essere sensibile al caldo e al freddo. Col tempo la lesione raggiunge la polpa del dente ed il dolore aumenta fino a diventare insopportabile.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Fondamentale per la prevenzione della carie è un'accurata igiene orale. La carie viene curata dal dentista asportando le parti danneggiate e sostituendole con resine e composti specifici.
NOTE
Visite periodiche dal dentista (almeno due volte l'anno) a scopo preventivo
     
CATARATTA  
La cataratta e' una opacita' degenerativa o da sviluppo del cristallino. La Cataratta da sviluppo e' una cataratta congenita, oppure si verifica nei primi anni di vita per cause metaboliche ereditarie, nutrizionali, tossiche o infiammatorie (per es. galattosemia, rosolia o altre malattie materne contratte durante la gravidanza). La Cataratta degenerativa e' caratterizzata da una perdita graduale della trasparenza del cristallino. La causa puo' essere degenerazione senile, raggi X, calore da raggi infrarossi, trauma, malattia sistemica (per es. diabete) o farmaci sistemici (per es. corticosteroidi). Il sintomo principale e' una progressiva ed indolore perdita della vista. Il grado di cecita' dipende dalla localizzazione e dall'estensione dell'opacita'. Il dolore si avverte se la cataratta si rigonfia e provoca un glaucoma secondario. Frequenti variazioni di rifrazioni e di prescrizione di occhiali aiuteranno a conservare una vista sufficiente durante lo sviluppo della cataratta. L'estrazione chirurgica del cristallino e' necessaria quando la perdita della vista e' eccessiva. La correzione post-operatoria della rifrazione si esegue mediante occhiali per cataratta, lenti a contatto oppure con l'impianto, durante l'intervento chirurgico, di particolari lenti
     
CATARRO - ESPETTORATO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il catarro, o espettorato, è prodotto dalle mucose respiratorie ed è emesso con la tosse. In condizioni normali le ghiandole delle mucose dell'albero respiratorio secernono una sostanza (muco) che ha il compito di arrestare e trattenere eventuali elementi estranei giunti all'interno della trachea e dei bronchi insieme con l'aria respirata. La produzione di muco può aumentare in seguito a qualsiasi stato infiammatorio o infettivo a carico dell'apparato respiratorio. Se si verifica un'infiammazione (es.bronchite) la produzione di muco aumenta in modo significativo e tende a restare in quantità eccessiva nell'albero respiratorio. In questo caso insorge la tosse che permette di liberare le vie aeree dall'eccesso di catarro.Se questa iperproduzione si cronicizza (es.fumatori) il catarro tende a diventare sede permanente di molti microbi, con il rischio di infezioni.
CONSIGLI TERAPEUTICI
In presenza di muco perfettamente trasparente, o solo leggermente giallastro,può essere utile il ricorso, per alcuni giorni, a farmaci ad azione mucolitica.
NOTE
Consultare il medico in presenza di muco che cambia di colore e diventa verdastro
     
<<, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, >>