Le Patologie 




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MAL DI STOMACO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il mal di stomaco è un disturbo molto diffuso ed è dovuto ad un'alterazione della mucosa dello stomaco o a disordini della peristalsi intestinale (cioè dei movimenti di contrazione e decontrazione che stomaco ed intestino compiono per favorire il passaggio degli alimenti durante la digestione). La sintomatologia principale consiste in un leggero dolore talvolta accompagnato da lievi crampi e da bruciore. Il mal di stomaco può essere causato da vari elementi: cattiva digestione, eccessiva alimentazione, cattive abitudini alimentari, eccesso di alcol o di tabacco, stress, ecc.. Di norma è un disturbo occasionale, ma se si presenta frequentemente non va sottovalutato. Infatti, anche se innescato dallo stress o da cattiva digestione, il frequente ripetersi del mal di stomaco può rappresentare un sintomo di una gastrite o di altre malattie.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Evitare cibi troppo elaborati e grassi, rispettare l'orario dei pasti ed evitare colpi di freddo. Ridurre lo stress e l'eventuale abuso di alcol e di tabacco.
NOTE
Consultare il medico se il disturbo persiste
     
MAL DI TESTA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il mal di testa è un dolore che può essere localizzato in qualsiasi punto della testa e costituisce più un sintomo che una malattia. Le cause del mal di testa possono essere le più varie: può essere il segno di uno stress emotivo, di uno stato di tensione; oppure un sintomo di malattie agli occhi, al naso, alla gola; può insorgere in seguito a infezioni, febbre, disturbi digestivi o circolatori, anemie, ipoglicemie, carenze vitaminiche, allergie, farmaci, alcool e tabacco. E' uno dei disturbi più comuni che colpisce almeno una volta nella vita 4 persone su 5. Può essere occasionale, ma in alcuni soggetti può manifestarsi in modo molto ripetitivo. Si presenta, di norma, all'improvviso e solo in alcuni casi la crisi di mal di testa è preceduta dalla cosidetta "aure"(un insieme di sintomi premonitori: es.dolore agli occhi, alterazione della vista, ecc.).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Individuare l'evento scatenante per rimuovere il disturbo. I farmaci indicati sono gli analgesici.
NOTE
Consultare il medico se gli episodi di mal di testa diventano eccessivamente ricorrenti
     
MALARIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' una malattia (acuta e cronica) causata da un protozoo (veicolato a sua volta da una zanzara) che parassita fegato e globuli rossi dei quali provoca la distruzione, provocando i classici sintomi: febbre e brividi. I sintomi sono "regolari": ogni 48 ore nella malaria terzana e ogni 72 ore nella malaria quartana (corrispondono ai cicli riproduttivi del parassita). Nel malato cronico si manifesta anemia ingravescente, splenomegalia. (aumento di dimensioni della milza). La diagnosi è possibile attraverso l'individuazione del parassita nel sangue. CONSIGLI TERAPEUTICI: In generale la terapia consiste nell'assunzione di 1 cp. di Clorochina o di Meflochina (nelle zone clorochina resistenti) una settimana prima della partenza e continuare con 1 cp. a settimana fino a 4 settimane DOPO il rientro. La terapia è comunque in relazione all'esistenza o meno di ceppi resistenti presenti nell'area a rischio. Qui di seguito viene presentata una tabella che presenta i farmaci utilizzabili (ed i loro nomi commerciali) in relazione alle aree di resistenza al farmaco "tradizionale", la clorochina. Farmaci: quando, dove e come assumerli: MEFLOCHINA in aree clorochina resistenti AD: 250mg/set BB: 5mg/kg/set DOXICICLINA in sostituzione della Meflochina AD:100mg/die BB:2mg/kg/die CLOROCHINA in aree NON resistenti AD:300mg/set BB:5mg/kg/set PROGUANIL con la clorochina in alternativa alla meflochina AD:200mg/die+ clorochina 300mg/set BB:50/200mg/die PRIMACHINA in presenza di deficit di AD:25mg/dieX14gg G6PD (Glucosio-6-fosfato BB:0,5mg/kg/die deidrogenasi) o in prevenzione X 14 gg dopo l'esposizione alla malaria E' ritenuta la malattia infettiva più diffusa nel mondo
     
MALATTIA DI CROHN  
La Malattia di Crohn e' una malattia infiammatoria cronica intestinale che puo' colpire tutto il tubo digerente, ma piu' spesso l'ileo terminale e il colon. La maggior parte dei casi ha inizio prima dei 40 anni, con un picco di incidenza intorno ai 20 anni. Le piu' comuni caratteristiche di presentazione della malattia sono rappresentate da una diarrea cronica associata a dolore addominale, febbre, anoressia, perdita di peso e presenza di una massa addominale palpabile. La malattia attraversa fasi di quiescenza anche prolungata, ma puo' riacutizzarsi all'improvviso e, a lungo termine, presentare una maggior percentuale di complicanze tumorali. La diagnosi si basa, oltre che sul quadro clinico, sulla radiologia e sull'endoscopia con prelievi bioptici. Le altre complicazioni sono rappresentate da fistole e ascessi anali e addominali, oltre che da occlusione intestinali, che nei due terzi dei pazienti rendono necessari interventi chirurgici, senza pero' prevenire possibili riaccensioni della malattia. La terapia medica si basa su cortisonici, salazopirina, mesalazina e metronidazolo in fase acuta, mentre nessun farmaco si e' dimostrato utile nel prevenire le recidive a lungo termine
     
MALFORMAZIONI DELLE OSSA MASCELLARI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le malformazioni delle ossa mascellari sono, in genere nel bambino, dovuti ad alterazioni del meccanismo della respirazione, a loro volta conseguenza di malformazioni delle vie nasali o di presenza di grosse ghiandole (adenoidi e/o tonsille) che provoca(no) scarso o difficile passaggio di aria attraverso le vie respiratorie superiori (naso e coane nasali). Nel bambino le ossa del viso sono in formazione, sono molto plastiche, se l'aria passa per la bocca, allora si avrà una "cupolizzazione" del palato (a volta) con deformazione delle ossa del palato: l'aria "deve" passare per la bocca, quindi le vie si ampliano. Questo meccanismo, se non corretto in tempo, porta a gravi forme di malocclusioni. Le malocclusioni sono caratterizzate da una difettosa intercuspidazione ("ingranaggio") tra i denti dell'arcata dentaria superiore ed inferiore. Si descrivono 3 classi di malocclusione: I. I Classe: Denti fitti e ruotati, ma relazione antero-posteriore normale II. II Classe: L'(emi)arcata dentaria inferiore "sporge" (è più lunga) rispetto a quella superiore, ed il primo molare inferiore è più "avanti" rispetto a quello superiore III. III Classe: L'(emi)arcata dentaria inferiore "rientra" (è più corta) rispetto a quella superiore, ed il primo molare inferiore è più "indietro" rispetto a quello superiore
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' importante sottolineare che i bambini fra i 7 e gli 8 anni dovrebbero essere visitati da un ortodonzista (certificato come tale) per valutare lo stato occlusale (come "chiudono" la bocca) e, se necessario impostare dei trattamenti correttivi (è questa l'età giusta per cominciare) che NON devono durare più di 2-2,5 anni (nei casi più difficili). In linea di massima si può sostenere che QUASI MAI è necessario praticare delle estrazioni, perchè anche le situazioni (apparentemente) più difficili trovano una soluzione
     
MENOPAUSA  
E'la fase di transizione nella vita di una donna, in cui viene a cessare la funzione mestruale. Puo' manifestarsi in modo brusco e inaspettato o essere preceduta da un periodo di irregolarita' mestruali (cicli brevi alternati a periodi di amennorrea). La Menopausa puo' essere fisiologica, prematura o artificiale. La Menopausa Fisiologica e' il risultato del declino dell'attivita' dell'ovaio dovuto all'eta' ed in genere insorge tra i 40 e i 50 anni. La Menopausa Prematura si riferisce alla cessazione dell'attivita' dell'ovaio prima dei 40 anni d'eta'; la Menopausa Artificiale e' secondaria all'ovariectomia o a trattamenti radianti delle ovaie. La Menopausa puo' essere asintomatica o i sintomi, dovuti principalmente al deficit estrogenico, possono essere gravi e durare pochi mesi o anni. Vampate di calore e sudorazione sono in genere i sintomi caratteristici di una Menopausa Fisiologica. Altri sintomi sono: nervosismo, affaticabilita', depressione, irritabilita', insonnia, palpitazioni, intorpidimento e formicolii, incontinenza urinaria. Il dolore di schiena puo' essere dovuto all'osteoporosi che si associa all'ipoestrinismo. Nella terapia, quando i fattori psicologici giocano un ruolo dominante sono indicate la psicoterapia ed una blanda sedazione; se la depressione e' grave possono essere d'aiuto gli antidepressivi. Gli estrogeni sono usati per sostenere i sistemi dipendenti dalla secrezione dell'ormone ovarico e per alleviare i gravi sintomi vasomotori. Le pazienti vanno seguite e la terapia deve essere limitata per evitare di indurre alterazioni neoplastiche
     
MICOSI CUTANEE - DERMATOMICOSI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le micosi cutanee, o dermatomicosi, sono malattie della pelle causate da funghi. I funghi,chiamati anche miceti, sono organismi vegetali spesso parassiti di piante o animali. Alcune specie microscopiche di funghi vivono sulla pelle e, in determinate condizioni, possono provocare una micosi. I fattori che possono produrre lo sviluppo di micosi sono: lo sfregamento di vestiti troppo stretti; ambienti caldi e umidi; l'uso di alcuni farmaci (antibiotici,cortisonici,ecc.). Anche alcune malattie, che comportano una diminuzione delle resistenze biologiche dello individuo, possono provocare le micosi. L'infezione infine può essere prodotta anche da articoli da toletta nei quali siano presenti colonie di miceti. La malattia si manifesta con chiazze sulla pelle, che variano dal colore biancastro al bruno, e prurito lieve.
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' opportuno prendere alcune precauzioni quali: usare il proprio asciugamano,le proprie pantofole, sterilizzare la biancheria, ecc. Utile è il trattamento locale con farmaci antimicotici.
NOTE
Consultare il medico specie nel caso in cui la micosi tende ad estendersi
     
MORBILLO  
Il morbillo e' provocato da un Paramixovirus che si diffonde soprattutto attraverso le goccioline provenienti da naso, gola e bocca di un soggetto nello stato precoce o eruttivo della malattia, oppure mediante nuclei di goccioline disperse nell'aria. Il periodo di contagio della malattia va da 2 a 4 giorni prima della comparsa dell'eruzione fino a tutta la fase acuta. Il virus scompare dal naso e dalle secrezioni faringee nel momento in cui l'eruzione cutanea svanisce. Un singolo attacco di morbillo conferisce immunita' per tutta la vita. Il morbillo inizia, dopo un periodo di incubazione di 7-14 giorni, con febbre, rinite, tosse secca e congiuntivite. Le "macchie di Koplik" compaiono 2-4 giorni piu' tardi, spesso sulla mucosa buccale e assomigliano a granelli minuti di sabbia bianca circondati da una aureola infiammata. L'esantema tipico appare da 3 a 5 giorni dopo l'inizio dei sintomi, spesso 1 o 2 giorni dopo la comparsa delle macchie di Koplik. Esso inizia al davanti e al di sotto delle orecchie e si diffonde in 24-48 ore al tronco e agli arti, nel momento in cui incomincia a scomparire dal volto. All'acme della malattia la temperatura puo' superare i 40 °C. Entro 3-5 giorni la febbre scende, il paziente migliora e l'esantema inizia rapidamente a svanire, lasciando una decolorazione sul rame-marrone seguita da desquamazione. Per la profilassi sono ora disponibili numerosi vaccini con virus vivi attenuati, capaci di fornire la stessa immunita' permanente del morbillo naturale. I vaccini provocano un'infezione leggera, non contagiosa. I soggetti sensibili esposti possono avere protezione se si somministra il vaccino vivo entro 2 giorni dall'esposizione, altrimenti (per esempio nelle donne incinte, nei bambini al di sotto dei tre anni o nei pazienti con malattie acute febbrili) si possono somministrare immediatamente immunoglobuline antimorbillo o immunoglobuline sieriche seguite da un vaccino vivo 8 settimane piu' tardi. La terapia e' esclusivamente sintomatica. I pazienti devono essere protetti dall'esposizione ad infezioni. Le complicanze batteriche secondarie richiedono farmaci antimicrobici adeguati
     
MORBO CELIACO  
La malattia celiaca e' un disturbo ereditario congenito di malassorbimento intestinale cronico provocato dalla intolleranza al glutine, una proteina presente nei cereali (grano, orzo, avena, segale). Si suppone che il glutine abbia una azione tossica in soggetti che mancano di un enzima digestivo, o che scateni una risposta immunitaria . La malattia celiaca puo' essere sintomatica o asintomatica. Nell'infanzia i sintomi non compaiono sino a quando il bambino non mangia dei cibi che contengono il glutine. Il bambino non cresce, comincia ad avere delle feci pallide, maleodoranti, impastate e a soffrire di un doloroso meteorismo addominale. La malattia celiaca va sospettata fortemente in un bambino pallido, con i glutei afflosciati e con un ventre prominente, che segue una dieta normale. Negli adulti la malattia celiaca viene solitamente diagnosticata quando insieme al malassorbimento si trova una biopsia dell'intestino tenue che mostra un appiattimento dei villi intestinali e inoltre misurando gli anticorpi diretti contro la gliadina (costituente del glutine con attivita' antigenica). Nel trattamento della malattia va eliminato il glutine dalla dieta, poiche' anche l'ingestione di piccole quantita' puo' ostacolare una remissione o indurre una recidiva esponendo inoltre al rischio di tumori intestinali. Il glutine viene ampiamente usato nelle minestre commerciali, nelle salse, nei gelati, negli "Hot dogs" e in molti altri cibi, per cui i pazienti necessitano di un elenco dettagliato di cibi da evitare. La dieta va seguita per tutta la vita
     
MORBO DI ALZHEIMER  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' una malattia ad andamento cronico, ingravescente, caratterizzata da una degenerazione progressiva delle facoltà intellettuali, la cui insorgenza può avvenire fra i 40 e i 60 anni. Il numero delle persone affette da questa malattia cresce con l'età, fino ad arrivare (secondo alcuni studi) ad oltre il 18% fra i 75-84 anni ed il 45% oltre gli 85 anni. La perdita della memoria a breve (recente) sempre più estesa è uno dei sintomi più precoci ed evidenti, seguono alterazione delle facoltà di relazione (disturbi del linguaggio e della capacità di muoversi), fino ad arrivare all'apatia ed al mancato controllo delle funzioni vitali (alterazione del ciclo sonno-veglia, dell'appetito con perenne ricerca di cibo ed incontinenza urinaria e fecale). Questi fenomeni si realizzano in un periodo che va dai pochi mesi (nelle forme più gravi) ai 4-5 anni. Il carico economico, psicologico e sanitario che questo tipo di malattia provoca alla famiglia, al Sistema Sanitario ed alla società in generale è enorme, costituendo un vero e proprio problema di sanità pubblica.
CONSIGLI TERAPEUTICI
I rimedi farmacologici sono di scarso aiuto nel rallentamento della malattia. Nelle fasi precoci della malattia (oltre al supporto Medico) è utile coinvolgere lo stesso malato a svolgere poche funzioni in maniera positiva, evitando di favorire l'insorgenza di crisi depressive, che aggraverebbero il quadro generale. Nelle fasi avanzate della malattia (oltre al supporto Medico), è utile anche il supporto infermieristico domiciliare e quello psicologico per la famiglia
     
MORBO DI PARKINSON  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Malattia cronica (ed ingravescente), di origine ignota, del tessuto cerebrale caratterizzato (in fase iniziale) da lieve tremore, astenia e rigidità muscolare con andatura "rigida" e con tendenza alla caduta in avanti o all'indietro, ma il disturbo più importante è la "lentezza" (acinesia). La malattia (in genere) si presenta lentamente, con lieve tremore di una mano o di un piede, per diventare poi generalizzato. I casi sono circa 2/1.000 nella popolazione generale, mentre negli anziani ( 65 anni) sono l'1%. Nelle fasi iniziali può essere confusa col Tremore Essenziale, che è una malattia diversa, ad andamento benigno. Caratteristica è l'inespressività del viso, l'articolazione del linguaggio diventa faticosa e lenta, nelle fasi avanzate si va incontro alla demenza. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia consiste nell'assunzione di farmaci che "combattono" la rigidità muscolare e l'apatia (anticolinergici, amantidina, levodopa, antagonisti della dopamina. Date le caratteristiche della malattia, e le pesanti conseguenze familiari che essa comporta, è consigliabile coinvolgere la famiglia nella gestione della terapia farmacologica e nel controllo della sua evoluzione
     
MUGHETTO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' una infezione, causata da funghi, che colpisce prevalentemente lingua e mucosa orale e di solito insorge nel neonato durante le prime settimane di vita e nei bambini reduci da altre malattie. Se insorge nelle prime settimane di vita è chiaramente stata trasmessa dalla madre. In tale caso la madre dovrà essere sottoposta a terapia appropriata. Si presenta sotto forma di macchioline biancastre che, dapprima circoscritte alla lingua, possono successivamente estendersi al palato, alla superficie interna delle guance, alle gengive e alle labbra. L'asportazione delle macchioline mette in evidenza una mucosa intensamente arrossata. Negli adulti il mughetto si manifesta come complicanza nel corso di terapie cortisoniche, di malattie debilitanti o di malattie metaboliche (diabete).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Passare delicatamente sui punti colpiti con un tampone d'ovatta imbevuto di una soluzione di acido borico. E' inoltre opportuno applicare un antimicotico sulle zone infette.
NOTE
Consultare il medico se il mughetto si estende a tutta la mucosa orale
     
MUSCOLI BLOCCATI - RIGIDITA' MUSCOLARE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La rigidità muscolare consiste in una parziale incapacità di un muscolo, o di un gruppo di muscoli, a contrarsi normalmente. Non è ben chiaro il meccanismo per cui si instaura una parziale rigidità muscolare. Si suppone che sia la conseguenza di traumi microscopici e ripetuti del muscolo che con il tempo generano uno stato di infiammazione permanente. La rigidità muscolare interessa soprattutto le persone anziane e compare di solito dopo uno sforzo fisico eccessivo. Concause importanti sono sia un deficit di sali minerali che un'eccessiva sudorazione. Si manifesta con un forte dolore e con la impossibilità a muoversi normalmente. Sono quasi sempre i muscoli degli arti inferiori ad esserne interessati. Di norma si risolve con il riposo, ma può anche persistere per un certo periodo.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia consiste principalmente nel riposo. Il calore può avere effetti molto positivi. Si possono utilizzare farmaci antinfiammatori, miorilassanti ( capaci di rilassare i muscoli) e pomate lenitive.
NOTE
Consultare il medico se gli episodi tendono a ripetersi con una certa frequenza
     
NAUSEA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La nausea è una sensazione che spesso precede il vomito ed è caratterizzata da un senso di malessere indefinito allo stomaco, con contrazioni involontarie delle pareti, accompagnato da pallore, sudorazione profusa, abbondante salivazione, vertigini, stanchezza e malessere generale. E' dovuta ad uno squilibrio del sistema nervoso provocato da fattori tossici, infettivi,irritativi,emozionali,farmacologici, oppure da malattie dell'apparato digerente o del labirinto. E' un sintomo aspecifico comune a molte condizioni morbose. E' presente nei disturbi gastrici, epatici, nelle intossicazioni, in gravidanza ed in alcuni stati di tensione emotiva. E' il disturbo fondamentale nel mal di montagna e nelle chinetosi (mal d'auto, mal di areo, mal di mare).
CONSIGLI TERAPEUTICI
Qualunque sia la causa della nausea (disturbi nervosi, gravidanza, indigestione, ecc.) può essere risolutiva una semplice dieta idrica per uno o due giorni.
NOTE
Consultare il medico se la nausea è associata a vomito frequente con dolori addominali
     
NEVRALGIE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La nevralgia è la sensazione di intenso dolore che si irradia lungo il decorso di un nervo; prende il nome dal nervo interessato(nevralgia del trigemino, dello sciatico, ecc.). Le cause possono essere diverse: stati infiammatori, irritazione, compressioni (es. ascesso dentario). Il dolore è per lo più a crisi, di tipo estremamente violento, bruciante, trafittivo; oppure può avere andamento continuo e tollerabile, accompagnato da alterazioni della sensibilità locale nella zona colpita. Il dolore può essere, a volte, provocato anche da stimoli banali (ad es.: nella nevralgia da compressione per ascesso dentario, l'attacco può scatenarsi con la masticazione, il freddo o anche con il semplice parlare). Di norma nelle nevralgie gli attacchi di dolore tendono a ricorrere periodicamente, ad intervalli di settimane o mesi.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia consiste nella rimozione delle cause che hanno generato la crisi nevralgica. Per risolvere o attenuare il dolore si può far ricorso, in modo sporadico, all'uso di farmaci antinevralgici, antinfiammatori e analgesici.
NOTE
Consultare il medico se gli episodi nevralgici diventano eccessivamente ricorrenti
     
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