Le Patologie 




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RUSSARE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il russare durante il sonno, emettendo un rumore respiratorio caratteristico (basso e roco) dovuto alla vibrazione del palato molle e dell'ugola, non è da considerarsi di per sè un segno patologico: può dipendere infatti sia dalla posizione del corpo del soggetto, sia da uno stato di rilassamento delle mucose del palato e dell'ugola. A volte tuttavia esso è riconducibile a cause patologiche quali: rinite, sinusite, adenoidi, ostruzioni nasali, ecc.. Il rumore tipico del russare è provocato dall'attrito dell'aria contro le mucose semiostruite. E' molto diffuso (il 45% della popolazione soffre di tale disturbo) ed è molto frequente specie nei soggetti in sovrappeso. Il russare può essere un disturbo invalidante in quanto può generare disturbi del sonno con conseguente stanchezza durante il giorno.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Non esiste una terapia specifica. Sono però possibili alcuni accorgimenti: alcune gocce di acqua salata per liberare il naso chiuso; oppure l'applicazione di un divaricatore delle narici.
NOTE
Consultare il medico se il disturbo risulta essere invalidante
     
SCIATICA - SCIATALGIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La sciatalgia è il dolore acuto, continuo o intermittente, irradiato lungo il decorso del nervo sciatico. E' caratterizzata da dolore alla parte bassa della schiena, che si estende alla faccia posteriore esterna della coscia, laterale della gamba e al piede. E'dovuta alla compressione o all'infiammazione del nervo sciatico. Oltre che dal dolore, la sciatalgia è caratterizzata da irrigidimento della colonna vertebrale, che riduce di molto la possibilità di movimento del tronco. Il soggetto in piedi ha un atteggiamento caratteristico: andatura lenta e cauta, la schiena è deviata di lato e flessa in avanti. Possono inoltre verificarsi disturbi della sensibilità, quali formicolii o insensibilità della pelle della gamba. La crisi dolorosa può durare ore oppure giorni.
CONSIGLI TERAPEUTICI
E' necessario il riposo al letto. Sono indicati farmaci analgesici per alleviare il dolore e farmaci antireumatici e vitamine del gruppo B che hanno azione antinevritica.
NOTE
Consultare il medico se il fenomeno non si risolve e tende a ripetersi con frequenza
     
SCLEROSI MULTIPLA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Malattia neurologica (ingravescente), autoimmune, caratterizzata da degenerazione del sistema nervoso centrale, con presenza di "placche" (da cui il nome) nelle zone demielinizzate. E' la causa più frequente di invalidità neurologica in età giovanile e nell'età media e colpisce più le donne che gli uomini (2:1). L'incidenza più alta si ha in alcune isole scozzesi (2,5 su 1.000), la più bassa in Giappone (2 su 100.000), ed è pressocchè assente negli africani di razza nera (quindi sembra che ci sia una maggiore presenza nelle zone a nord, fredde): in realtà la componente prevalente è quella genetica. I disturbi iniziali sono soprattutto disturbi visivi e della sensibilità (parestesie), e possono anche passare completamente (regredire): ma basta uno solo di questi episodi per giustificare la diagnosi. I disturbi presenti nelle fasi avanzate sono: tremore, difficoltà a parlare in maniera fluente (parola scandita) e deviazione del globo oculare lenta con ritorno rapido alla posizione di partenza (nistagmo). Si possono presentare casi con evoluzione molto rapida ed altri con evoluzione lenta. CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia consiste soprattutto nell'interferone (beta 1b) e nel metilprednisolone/prednisone e immunosoppressori (metotraxato, azatiopirina, etc.). Per i disturbi collegati (spasticità e nevralgie) si utilizzano i farmaci indicati per quel problema (antispastici e antinevralgici)
     
SIFILIDE (LUE)  
Malattia infettiva causata da Treponema pallidum. Si trasmette principalmente con i contatti sessuali, incluso quello orogenitale ed anorettale o per via transplacentare da una donna gestante al suo feto. Il decorso e' cronico ed e' caratterizzato da lesioni e sintomi a carico della cute, del sangue, di organi interni, riscontrabili con la sequenza che consente di suddividerlo in tre periodi: primario, secondario, terziario. Il primario e' dovuto all'insieme dei fenomeni locali determinati dalla penetrazione dei germi nell'organismo. Sulla sede di penetrazione la lesione si sviluppa come una papula rossastra che presto si ulcera, restando indolore; essa si localizza su pene, ano e retto nell'uomo, nella donna a livello vulvare, nel canale cervicale. La durata del periodo primario e' di 50-70 giorni. Il secondario segue a quello primario, nei casi non curati, e corrisponde alla diffusione del treponema nel sangue ed in tutti gli organi. Si manifesta con eritemi cutanei che compaiono usualmente dopo 6-12 settimane dall'infezione. Le lesioni possono essere transitorie o possono persistere per mesi. Sono inoltre spesso presenti modesti segni di malessere, cefalea, anoressia, nausea, dolenzia ossea e facile stancabilita'. Frequentemente e' presente una linfomegalia (aumento di dimension dei linfonodi) generalizzata con linfonodi che si presentano gommosi. Il secondario, in mancanza di cure, ha una durata che varia da 2 a 4 anni. Il terziario e' dovuto alla possibilita' di sviluppo del processo morboso in diversi distretti. Le lesioni si sviluppano di solito tra il 3° e il 10° anno di infezione. La tipica lesione e' la "gomma" che si manifesta inizialmente con una formazione nodulare, tondeggiante, a limiti netti, che tende ad aumentare di volume e ad aderire alla cute sovrastante che appare di colorito rosso-bluastro. Il nodulo tende al rammollimento e ad aprirsi all'esterno, con fuoriuscita di liquido purulento; guarisce poi in modo lento lasciando una cicatrice. Oltre alle lesioni a carico dlla cute possono essere colpiti l'apparato scheletrico (osteiti ed osteomieliti gommose, artriti), l'occhio (irite, atrofia del nervo ottico), l'orecchio, l'apparato digerente, la lingua; con maggior frequenza sono colpiti pero' l'apparato cardiovascolare ed il sistema nervoso. Le possibili compromissioni del sistema nervoso sono molteplici: neuriti, polineuriti, encefaliti, mieliti, meningiti, paralisi progressiva. La terapia si basa sull'uso di antibiotici adeguati. Per confermare l'eradicazione dell'infezione gli esami clinici vanno effettuati mensilmente per 6 mesi e successivamente ogni 3 mesi per altri 18 mesi. Inoltre tutti i rapporti sessuali degli ultimi tre mesi (nel caso di Lue primaria) e dell'ultimo anno (nel caso di Lue secondaria) vanno indagati, i partners trattati ed informati della loro potenziale contagiosita' e della necessita' di evitare qualsiasi rapporto sessuale fino alla dimostrazione -attraverso gli esami ed i tests- della loro non infettivita'. La sifilide congenita viene trasmessa al feto per via placentare dalla madre luetica in fase attiva o di latenza, ma non prima della quinta settimana. La Sifilide durante la gravidanza puo' determinare l'aborto, parto prematuro con feto morto o parto a termine con neonati con manifestazioni sifiliche. Il neonato mostra lesioni cutanee, le piu' caratteristiche delle quali sono eruzioni bollose sulle palme delle mani e sulle piante dei piedi, ed inoltre lesioni papulari intorno al naso, alla bocca e nelle aree cutanee a contatto con il pannolino. Spesso pero' i neonati non presentano i segni della malattia che puo' restare latente anche per tutta la vita. La sifilide congenita si puo' evitare praticando i tests sierologici in quanto un adeguato trattamento farmacologico effettuato alla madre prima della fine del 4° mese di gravidanza evita l'infezione al feto
     
SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA  
E'una malattia in cui e' implicato il virus HIV-1, capace di infettare selettivamente i linfociti T, i macrofagi e le cellule dendritiche. Una reazione di tipo autoimmune sommata all'effetto del virus fa si' che le cellule infettate vengano distrutte, con grave compromissione di tutto il sistema immunitario. I soggetti infettati che contraggano la malattia diventano suscettibili a numerose infezioni, specialmente fungine (Candidosi, Aspergillosi), protozoarie (Toxoplasmosi, Pneumocistosi) e virali (Herpes e Cytomegalovirus). I primi casi di malattia sono stati segnalati nel 1980-81 nelle grandi citta' americane, in modo piu' evidente nelle comunita' di omosessuali. Successivamente si e' scoperto che anche in Africa equatoriale e ad Haiti era presente la malattia, percio' oggi e' difficile stabilire dove ha avuto origine l'epidemia. Attualmente la malattia e' diffusa in quasi tutti i Paesi Occidentali, in Africa, negli Stati Uniti e in Sud America, mentre e' rara in Asia e Giappone. I gruppi cosiddetti "a rischio" sono le persone omosessuali, i tossicodipendenti e coloro che hanno frequenti rapporti sessuali con estranei dei quali non sanno se siano sieropositivi. Il contagio avviene mediante il contatto con i liquidi organici (in particolare sangue, sperma, secrezioni vaginali) di soggetti portatori del virus. Sono numerosi i casi di AIDS trasmesso da madre sieropositiva al figlio durante la gravidanza. La diagnosi viene effettuata mediante un test sul siero che ricerca gli anticorpi antivirus prodotti dall'individuo: la presenza di tali anticorpi viene definita sieropositivita'. La semplice sieropositivita' non e' indice di malattia in atto, ma solo di avvenuto contagio; questa fase puo' durare anche molti anni poiche' il virus, che appartiene alla famiglia dei Lentivirus, impiega molto tempo a determinare i danni all'organismo. La fase successiva (LAS) e' caratterizzata dall'ingrossamento di piu' zone linfonodali senza altri segni clinici. Segue la fase di AIDS conclamato con graduale indebolimento, febbre e successive infezioni opportunistiche. La terapia -molto costosa e lunga- attualmente non e' in grado di guarire dalla malattia, percio' l'unica arma per controllare l'epidemia e' la prevenzione che e' affidata all'eliminazione dei rischi da contagio, evitando lo scambio di siringhe, usando il profilattico nei rapporti sessuali, evitando in genere il contatto con i liquidi biologici di soggetti estranei. Poiche' il virus e' molto labile nell'ambiente non e' possibile il contagio mediante oggetti che non siano aghi da siringa e mediante semplici rapporti sociali con soggetti sieropositivi o malati
     
SINGHIOZZO  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Il singhiozzo è un fenomeno respiratorio che consiste in una contrazione improvvisa del diaframma accompagnata da brusca chiusura della glottide (valvola attraverso cui passa l'aria), per cui si determina un rumore involontario e caratteristico. In genere il singhiozzo non ha significato patologico se non in alcune affezioni del sistema nervoso. Può però anche avere origine gastrointestinale per rigurgito, distensione delle pareti del tratto digerente, o aerofagia. Di solito il singhiozzo è originato da cause banali: mangiare troppo velocemente ed in modo vorace, ingerire alimenti e/o bevande troppo calde o troppo fredde. Anche uno stato di stress può provocare il singhiozzo. Nella quasi totalità dei casi il singhiozzo si risolve spontaneamente.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Trattenere il respiro per alcuni secondi bevendo un pò d'acqua a piccoli sorsi. Se il singhiozzo deriva da un'eccessiva acidità gastrica,si può fare ricorso a farmaci ad azione antiacida.
NOTE
Consultare il medico se il singhiozzo si ripete con frequenza e senza motivo apparente
     
SINUSITE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La sinusite è l'infiammazione acuta o cronica dei seni paranasali. I seni paranasali sono delle cavità situate all'interno del cranio che, tramite delle piccole aperture,comunicano con la cavità nasale. In genere le sinusiti sono la conseguenza di un'infezione della cavità nasale (riniti acute o croniche). Possono anche manifestarsi in seguito:a infezione di un dente della mascella superiore; a influenza; al nuoto; ai tuffi; a malformazioni anatomiche o a fratture delle ossa che ostruiscono le aperture nasali. La sintomatologia è caratterizzata da: dolore vivo locale, che si accentua alla pressione o con l'abbassamento della testa;febbre;gonfiore della mucosa e tumefazione locale. Se, in seguito a gonfiore della mucosa nasale, manca un sufficiente drenaggio la malattia tende a divenire cronica con presenza di muco abbondante, denso e giallastro.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La sinusite acuta può anche risolversi spontaneamente specie se è conseguenza di una rinite. Possono risultare utili inalazioni e farmaci sintomatici di uso specifico.
NOTE
Consultare il medico in caso di stati febbrili o, in special modo, se si cronicizza
     
SMAGLIATURE - STRIE ATROFICHE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Le smagliature,o strie atrofiche,consistono in zone lineari di atrofia del tessuto cutaneo. Si presentano come strisce di pelle sottile, increspata, lunghe alcuni centrimetri e larghe alcuni millimetri,di forma lineare o tortuosa. Assumono, in un primo momento, un colore rossastro, diventando poi bianche e lucide. Sono, praticamente, delle cicatrici.Infatti si formano in seguito a fratture del derma spesso provocate da ingrassamenti seguiti da rapidi dimagrimenti o da sviluppo eccessivo dei muscoli su una pelle poco elastica. Sono dovute alla scarsa elasticità della pelle conseguente: a fattori ereditari, ad un aumento di produzione di ormoni durante la pubertà o la gravidanza, a un regime dietetico povero di latte, carni, agrumi e vitamine. Sono localizzate prevalentemente: sull'addome, i fianchi,le parti esterne dei glutei,le fasce interne delle coscie, l'inguine e le mammelle.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Mantenere la pelle morbida con l'uso di olio di oliva e di prodotti ad azione idratante ed elasticizzante.
NOTE
E' importante la prevenzione specie per non farle aumentare di numero
     
SPASMI MUSCOLARI  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Gli spasmi muscolari sono la contrazione involontaria, prolungata e ripetuta, di un muscolo o di un gruppo di muscoli. Di norma la contrazione muscolare può anche essere accompagnata da dolore. Possono essere provocati da movimenti bruschi, da colpi di freddo o da eccessivo sforzo compiuto da un muscolo. Possono insorgere in modo acuto in alcuni muscoli durante l'esecuzione di movimenti abituali (è noto lo spasmo professionale dello scrivano). In genere colpiscono i muscoli delle gambe e delle braccia con alterazione del tono muscolare che si manifesta con crisi di ipertonia (aumento del tono muscolare) seguite da crisi di ipotonia (diminuzione del tono) e con conseguente variabilità di atteggiamenti. Nella maggior parte dei casi, gli spasmi muscolari sono reversibili in modo spontaneo.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Può risultare utile l'applicazione di pomate antidolorifiche e miorilassanti.
NOTE
Consultare il medico se gli spasmi muscolari tendono a ripetersi con una certa frequenza
     
SPINA BIFIDA  
La spina bifida, una fissurazione congenita della colonna vertebrale, e' stata sempre considerata una malattia "familiare", nel senso che si presenta con una (relativa) frequenza in gruppi familiari definiti. In effetti la malattia ha tutte le caratteristiche della malattia genetica multifattoriale. In altre parole la malattia del soggetto e' determinata dal concorso di molti fattori, ed e' distinguibile in due forme: OCCULTA e GRAVE. Forma Occulta La forma occulta viene definita tale in quanto non da' sintomi, ed in genere viene diagnosticata tardivamente (2-3 anni di eta') e per caso (per es. per una enuresi del bambino viene praticata anche un Rx della colonna lombare). L'incidenza di questa forma e' di 1/100, 1/200 nati. Forma Grave E' una forma molto grave, caratterizzata gia' dalla nascita da una protuberanza lombare scura (bluastra) che evidenzia l'erniazione di: * meningi (meningocele) da sole o anche del * liquido midollare o anche del * midollo spinale (mielo-meningocele) o anche delle * radici nervose. I casi piu' gravi sono rappresentati dall'erniazione del midollo e delle radici nervose, in questi casi si puo' arrivare alla paraparesi ed all'incontinenza fecale ed urinaria. L'incidenza di questa forma e' di 1/1.000 nati. Terapia Nei casi gravi non diagnosticati precocemente (v.sotto) che arrivano all'osservazione, la terapia e' chirurgica (chiusura della fissurazione lombare) e, per quanto possibile, medica (riabilitazione neurologica). Diagnosi precoce Esiste la possibilita' di fare DIAGNOSI PRECOCE con: I. un' anamnesi accurata (per accertare la presenza di un'eventuale familiarita'), e con l'utilizzazione di II. metodiche ecografiche (ecografia morfologica al V mese per valutare la chiusura del canale midollare. Attraverso questa metodica si puo' fare diagnosi precoce sia delle forme occulte (o lievi) che di quelle gravi. Nel caso delle forme gravi diagnosticate precocemente si programma il parto cesareo e si interviene, chirurgicamente, sul neonato per limitare il piu' i danni neurologici che si sono gia' instaurati
     
STANCHEZZA GENERALE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La stanchezza è causata da ragioni sia di natura fisica (sforzo eccessivo, perdita di peso, ecc.) sia mentale (tensione emotiva, eccesso di lavoro mentale,noia, stress, ecc.). Ogni persona ha un livello massimo di tolleranza alla fatica fisica e mentale che dipende da diversi fattori come la costituzione fisica, l'autodisciplina, la personalità, ecc.. Molto spesso la stanchezza può non essere in relazione alla quantità di lavoro svolto, ma all'eventuale mancanza di gratificazione che ne deriva. Quando la stanchezza si verifica è importante rendersi conto che si sta sovraccaricando lo organismo e che bisogna pertanto correre ai ripari concedendosi il dovuto riposo. La stanchezza può però anche essere causata da carenze di vitamine e da scarsa o inadeguata alimentazione.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia migliore è indubbiamente il riposo e un'alimentazione equilibrata e corretta. Può risultare utile la somministrazione di rimedi naturali antifatica (es.ginseng).
NOTE
Consultare il medico in caso di episodi ricorrenti di stanchezza
     
STANCHEZZA MENTALE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
Ogni persona ha un livello massimo di tolleranza alla fatica mentale che dipende da diversi fattori come l'autodisciplina, la personalità, ecc.. La stanchezza mentale può essere causata da tensione emotiva, eccesso di lavoro mentale, noia, stress, diversi stati morbosi, ecc.. Molto spesso la stanchezza può non essere in relazione alla quantità di lavoro svolto, ma all'eventuale mancanza di gratificazione che ne deriva. La stanchezza mentale può manifestarsi con sintomi quali: mal di testa, apatia, facile irritabilità, difficoltà di concentrazione, scarso rendimento mentale, ecc. Quando si avvertono i sintomi della stanchezza mentale è importante rendersi subito conto che si sta sovraccaricando l'organismo e che si deve correre ai ripari concedendosi il dovuto riposo mentale.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia consiste nella rimozione delle cause che hanno generato la stanchezza mentale. In caso di svogliatezza e/o di difficoltà di concentrazione,possono risultare utili farmaci che coadiuvano la memoria.
NOTE
Consultare il medico se alla stanchezza mentale si associano stati depressivi
     
STANCHEZZA MUSCOLARE - ASTENIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La stanchezza muscolare è uno stato di debolezza generale, di solito in assenza di malattie, accompagnato da riduzione della forza muscolare (astenia) per cui i movimenti sono eseguiti con scarsa energia anche se sono tutti possibili e completi. Ogni persona ha un livello massimo di tolleranza alla fatica fisica che dipende da diversi fattori come la costituzione fisica, l'attività fisica,ecc.. La stanchezza muscolare può essere causata da uno sforzo eccessivo, da perdita di peso, da stati morbosi, ecc.. Quando la stanchezza si verifica è importante rendersi conto che si sta sovraccaricando lo organismo e che bisogna pertanto correre ai ripari concedendosi il dovuto riposo fisico. La stanchezza può però anche essere causata da carenze di vitamine e sali minerali e da scarsa o inadeguata alimentazione.
CONSIGLI TERAPEUTICI
La terapia migliore è indubbiamente il riposo e un'alimentazione equilibrata e corretta. Possono risultare utili integratori minerali, vitaminici ed alimentari.
NOTE
Consultare il medico in caso di ripetuti episodi di riduzione della forza muscolare
     
STANCHEZZA OCULARE - ASTENOPIA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
L'astenopia è l'affaticamento dell'apparato visivo. Le cause più comuni dell'astenopia sono: difetti visivi, che richiedono la prescrizione di appropriate lenti correttive; leggere in condizione di luce inadatta, in una posizione non corretta (cioè non seduti e con la schiena ben eretta) oppure troppo a lungo, senza concedere un minimo di riposo agli occhi; vizi di rifrazione. I sintomi principali di tale fenomeno consistono in: cefalea, fotofobia(intolleranza alla luce), lacrimazione, sensazione di bruciore e di dolore agli occhi e alle palpebre,arrossamento degli occhi,offuscamento della vista. L'astenopia di solito non causa danni permanenti agli occhi, e se curata in modo opportuno scompare con notevole rapidità.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Non affaticare la vista, specie leggendo in condizioni di luce non appropriata. Utile l'uso di colliri ad azione specifica.
NOTE
Consultare il medico specie se il fenomeno si ripete e se si sospettano difetti visivi
     
STATI FEBBRILI - FEBBRE  
DESCRIZIONE E SINTOMI
La febbre è l'innalzamento della temperatura corporea oltre i limiti fisiologici. La temperatura del corpo umano oscilla entro il limite di 36 - 37 gradi centigradi. La febbre viene distinta in debole sino a 38,5 gradi;moderata sino a 39,5 gradi;forte fino a 40,5 gradi; fortissima oltre 40,5 gradi. Al di sopra di queste temperature la febbre può diventare mortale in quanto molte proteine vengono distrutte dall'eccessivo calore.Questo è anche il motivo per cui quando la febbre è fortissima il paziente mostra segni di confusione mentale e può delirare. Spesso, come nell'influenza, la febbre è anche preceduta da brividi. Quando, per effetto dei farmaci antipiretici, essa scende rapidamente di solito si accompagna a sudorazione profusa. La febbre può essere considerata un meccanismo di difesa dell'organismo ed è comunque sempre un segnale di allarme.
CONSIGLI TERAPEUTICI
Occorre curare la causa che ha generato lo stato febbrile. Se la temperatura supera i 39 gradi è utile il ricorso a farmaci antipiretici.
NOTE
Consultare il medico quando la febbre supera i 38,5 gradi e se dura più di tre giorni
     
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