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La Provincia

La provincia di Ancona occupa la parte centrale delle Marche, estendendosi
dall'Appennino al mar Adriatico lungo la valle del fiume Esino: 1.940
km²; 440.239 ab. (227 ab. per km²), distribuiti in 49 comuni. Il
territorio, prevalentemente collinare, è intensamente coltivato e alle
colture tradizionali del grano, della vite (vino verdicchio) si sono affiancate
negli ultimi decenni quelle degli alberi da frutto e degli ortaggi. Fiorente
nelle aree interne l'allevamento dei bovini. Nella fascia costiera è assai
attiva la pesca. Nel settore industriale prevalgono le medie e piccole
aziende, anche di carattere semiartigianale. Grande importanza hanno l'industria
della carta a mano (Fabriano) e quella delle fisarmoniche (Castelfidardo,
Numana) che, per adeguarsi alle nuove esigenze del mercato internazionale,
si è notevolmente ammodernata e produce anche sofisticati strumenti elettronici.
Altre produzioni importanti sono quella calzaturiera, quella cementiera
e quella delle ceramiche. A Falconara Marittima è in funzione una grande
raffineria di petrolio. Altri centri industriali, oltre a quelli citati,
sono Senigallia, Loreto, Iesi, Osimo e Fabriano.
I Comuni
Ancona - Si distende ad anfiteatro sul promontorio del monte
Conero, a 106 m d'alt., attorno al suo vasto porto naturale. All'estremità
del promontorio si eleva l'altura del monte Guasco, su cui si estende
la parte vecchia della città con la cattedrale romanica di San Ciriaco
(dei secc. XI-XIII), che presenta influssi bizantini e veneti. Nel cinquecentesco
palazzo Ferretti ha sede il Museo nazionale delle Marche (preistorico
e archeologico), insigne per le raccolte e il razionale ordinamento. Belle
opere settecentesche su progetti di L. Vanvitelli sono la Mole Vanvitelliana
(Lazzaretto), la chiesa del Gesù e l'arco di Clemente XII, sul molo moderno;
sul molo antico si erge l'arco di trionfo marmoreo di Traiano, eretto
nel 115 in segno di riconoscenza per il contributo che questo imperatore
aveva dato allo sviluppo della città. Notevoli sono inoltre la chiesa
romanica di Santa Maria della Piazza, la loggia dei Mercanti del
XV sec., gli antichi palazzi del Governo (XIV sec.), degli Anziani (Pinacoteca
civica Podesti) e Giovannelli Benincasa, il teatro delle Muse del
XIXsec. e la monumentale fontana del Calamo. Attivo porto commerciale,
con cantieri navali specializzati nella costruzione di naviglio da pesca.
Numerose le industrie: meccaniche, tessili (seta, pizzi e merletti), dell'abbigliamento;
farmaceutiche, cartarie, del cemento, alimentari (zuccherifici; stabilimenti
per la conservazione del pesce). Tradizionale è la fabbricazione delle
fisarmoniche e dei mobili.
Fabriano
- Situato sul versante orientale dell'Appennino Umbro-Marchigiano a 325
m d'alt., sul torrente Giano, affluente di sinistra dell'Esino. Mercato
agricolo e del bestiame nel mezzo di una fertile conca appenninica, Fabriano
è anche importante centro industriale. Sempre attiva è la tradizionale
industria della carta (carta filigranata, cartevalori, carte da disegno
e carta a mano), la prima sorta in Italia nel 1276. Fiorenti inoltre le
industrie alimentari (salumifici, molini), della ceramica, della plastica,
degli elettrodomestici, del cemento, dell'abbigliamento, dei mobili e
dei laterizi. Notevoli le chiese di Santa Lucia (o di San Domenico),
gotica, di Sant'Agostino (secc. XIII -XIV), di San Benedetto,
l'ospedale di Santa Maria del Buon Gesù (1456, rimaneggiato). Sulla centrale
piazza del Comune, in cui è la monumentale fontana Rotonda o Sturinalto
(1351), si affacciano il palazzo del Podestà (1255), in stile romanico-gotico,
il palazzo vescovile (1545, rimaneggiato nel XVIIIsec.), in cui ha sede
la Pinacoteca civica (ricca di opere di scuola fabrianese), e il
Palazzo Comunale (secc. XIV -XV; facciata del 1690), con annesso il bel
loggiato di San Francesco, del XVIII sec. Numerosi i palazzi e le case
antiche. Da segnalare il Teatro Gentile.
Jesi -
Situato a 96 m d'alt. nella bassa valle dell'Esino, su una lieve altura
alla sinistra del fiume. L'attività economica è data principalmente, oltre
che dall'agricoltura (cereali, ortaggi, viti), da industrie meccaniche,
alimentari (conserve, zuccherificio, industrie enologiche e casearie),
tessili, del mobilio. Ancora vivo l'artigianato tradizionale degli orafi.
Consta di un nucleo monumentale e antico, di aspetto in parte medievale,
e di vaste zone moderne. Conserva le mura trecentesche, erette su ruderi
romani, con porte, torri e cortine. Interessanti le chiese medievali di
San Nicolò (romanico-gotica, secc. X-XIII) e di San Marco
(gotica, XIIIsec.), le chiese barocche di San Floriano, San
Giovanni Battista, Santa Maria delle Grazie, San Pietro
e il duomo di San Settimio, barocco e neoclassico. Palazzo della
Signoria, rinascimentale, che ospita il museo, la pinacoteca, con preziosi
dipinti di L. Lotto, e la biblioteca. Nel palazzo Tesei, rara galleria
a stucchi rococò (1730 circa). Jesi è patria del musicista G. B. Pergolesi
e luogo natale di Federico II di Svevia.
Loreto - Situato a
127 m d'alt. sulle estreme propaggini delle colline appenniniche, a dominio
del mare e della breve pianura costiera. Centro agricolo (vigneti, oliveti,
ortaggi, foraggi). Importante movimento turistico soprattutto religioso.
Fabbriche di articoli religiosi (corone da rosario e simili). Ha carattere
di cittadina accentrata intorno al famoso santuario, uno fra i più celebri
della cristianità; il vecchio nucleo dalla pianta caratteristica, che
segue l'andamento capriccioso dei colli, conserva in parte l'aspetto dei
secc. XVI-XVIII ed è cinto da mura e bastioni del XVI sec. Oltre alla
basilica sono interessanti le mura e i bastioni rinascimentali della città,
la fontana della Madonna (Carlo Maderno, 1614) e la statua di Sisto V
(A. Calcagni e T. Vergelli, 1589) che sorgono dinanzi al santuario, e
il Palazzo Apostolico; in questo si conserva una ricca collezione d'arte,
in cui spiccano i quadri di Lorenzo Lotto eseguiti intorno al 1530-1535.
Osimo
- A 265 m d'alt., su un largo colle subappenninico, tra le valli dell'Aspio
e del Musone. Centro agricolo e di allevamento (bovini, pollame e suini),
ha industrie meccaniche ed elettromeccaniche, di strumenti musicali (fisarmoniche),
giradischi, materiali da costruzione, confezioni, ecc. La parte antica
conserva le mura del XIII sec., con incorporati resti della poderosa
cinta romana; il duomo (San Leopardo) romanico- gotico, rimaneggiato
e restaurato, con facciata cinquecentesca (nell'interno, ambone marmoreo
del XIII sec., cripta con colonne del XII sec., interessanti bassorilievi
pagani e paleocristiani); il battistero di San Giovanni, del XII
sec. (stupendo fonte battesimale in bronzo di P. Paolo e T. Iacometti,
del 1627; soffitto ligneo decorato da A. Sarti); la gotica chiesa di San
Giuseppe da Copertino, con la tomba del santo (ricca tavola di Antonio
Solario, 1503), e la chiesa di San Marco, con affreschi quattrocenteschi
e un dipinto del Guercino (1643). Nel Palazzo Comunale (facciata secentesca),
statue, cippi e iscrizioni romane. Torre Civica del XIII sec. All'età
di Pompeo Magno è fatta risalire una grande esedra in calcestruzzo, detta
Fonte Magna, alla quale il triumviro avrebbe abbeverato il cavallo.
Senigallia
- Posta a 6 m d'alt. sul litorale adriatico, con porto-canale alla foce
del fiume Misa. Sede di un'antichissima fiera, considerata nel XV sec.
la maggiore manifestazione del genere in Europa, florida soprattutto nel
XVIII sec. (dopo la concessione, nel XVII sec., del porto franco), e la
cui memoria è tuttora viva in Italia, è importante centro agricolo-commerciale,
industriale (cemento, conserve alimentari, mobili, abbigliamento, elettronica,
metalmeccanica, materiali da costruzione, cantiere navale, ecc.); porto
peschereccio e frequentata stazione balneare (bandiera Blu d'Europa),
con estesa spiaggia. Attraversata dalla Via Flaminia, la città, che si
è notevolmente estesa, soprattutto tra la linea ferroviaria e la spiaggia,
conserva parte della cinta di mura rinascimentali, l'imponente complesso
rinascimentale della piazza del Duca, con la poderosa rocca attribuita
al Laurana, a pianta quadrata, con torrioni cilindrici angolari, tipica
costruzione militare del XVsec.; il palazzo del Duca, attribuito
a Baccio Pontelli, che fu residenza dei duchi d'Urbino, e il vicino rinascimentale
palazzetto Baviera; la secentesca chiesa di Santa Croce,
con sfarzoso interno barocco e una Sepoltura di Cristo del Baroccio; il
duomo settecentesco (facciata neoclassica); la chiesa di San Martino
(1740), con dipinti del Guercino e di Palma il Giovane. Notevoli sono
pure il Palazzo Comunale (XVII sec.), i settecenteschi portici Ercolani
lungo il Misa e la casa natale di Pio IX. Nel territorio, chiesa di Santa
Maria delle Grazie, del XVsec. (all'interno, tavola del Perugino),
con bel chiostro. Patria di Francesco Maria Della Rovere, di Pio IX (Giovanni
Maria Mastai Ferretti), degli scrittori A. Panzini e M. Puccini; a quest'ultimo
è intitolato un premio letterario annuale (luglio).
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