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Il Labiririnto Della Ragione
tratto da "I Giorni di Carta"
di  Anna Baldinelli

Stavo pensando al modo di evadere da quel labirinto ed intorno a me a "Penzoloni" statue di cartapesta stavano immobili ad osservare la mia figura: una di loro mi colpì così mi misi a guardare dentro i suoi occhi fissi dove una luce oscura sembrava brillare.
Era in fondo al "Labirinto della ragione" ed assomigliava ad un cane con mostruose corna all ' insù.
- Chi sei?
- Io mi chiamo Naftali, sii dolce con me.. implorò.
Era un’ideologia di cartapesta e scoppiò a ridere freneticamente.
- Tu, dissi sei troppo allegro per i miei gusti e sfilai la cordicella trasparente affinchè cadesse senza far rumore fino a sparire nel labirinto della ragione.
Vicino un albero affascinante stava appeso ai fili della sapienza.
- E tu chi sei, qual è il tuo nome?
- Mi chiamo Aser
- Felicità dissi: tu sei un utopista indipendente e ribelle. I tuoi campi visivi stanno nella tua sete di sapere, di conoscere e di viaggiare, mi piaci: devi solo sviluppare la tua consapevolezza ma sei forte e combattivo. Non oso sfilare il tuo essere.
Un gatto stava sonnecchiando.
- Come ti chiami e da dove vieni?
- Mi chiamo Beniamino ed appartengo solo a me.
Beniamino era il primogenito e non voleva essere disturbato così si addormentò beato gli dissi:
- Ben,... dormi tu, hai bisogno del sonno per rifocillarti e rigenerare le tue energie interiori.
Lo accarezzai ed in punta di piedi me ne andai. Iroso vidi uno strano serpente di marmo. L’avrei voluto calpestare. Impaurita gli chiesi:
- Chi sei tu?
- Io sono Dan!
Infuriata, annodai la sua lingua biforcuta ed al collo giù in fondo una corda d’acciaio affinchè esso non potesse risalire la montagna ghiacciata e fredda.
Un albero con i rami tesi all’ingiù, quasi ad aspettare che la sorgente annaffiasse il suo sole, stava ascoltando la mia voce.
- Chi sei?
- Mi chiamo Giuseppe e sono alla ricerca della immortalità e rappresento la potenza universale.
- Già “tu” non hai capito nulla dell’Amore ecco perché sei così stanco, presto l’acqua verrà ad inondare la parte più avida del tuo essere … risposi poco convinta.
C’era in fondo al “Labirinto della Ragione” dove ero capitata per puro girovagare un vaso di porcellana traforato dalla freccia del potere e del comando; era a terra frantumato perché la sua corda si era spezzata.
- Ciao, chi sei e come ti chiami?
- Mi chiamo Simeone ed appartengo alla tribù degli “assennati”.
- Sei un ignobile ignorante e con violenza ruppi gli ultimi frantumi del suo misero essere.
Andai via e disgustata mi appartai all’ombra di un cipresso.
Desolata e stanca mi soffermai ad osservare un bel dipinto. Belo!! “Luna, acqua e nel centro un neonato”.
- Le chiesi dolce chi sei?
- Sono Ruben ed amo Lia
- Ruben non rimanere nella pancia di Lia, sarebbe dannoso per entrambi.
Aveva tanti capelli biondi e scompigliati quando sfiorai delicatamente il suo essere;
- Sei troppo invadente!
Ruben mi prese per mano e mi condusse lontano mentre il coro di cartapesta, alberi stanchi foglie appassite e mitici animali trasparenti risposero all’unisono:
- “Vattene! Sei troppo curiosa per i nostri gusti!”

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Letture: 22     23-07-2001
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