di Anna Baldinelli
La incontrai per caso mentre, come tutte le mattine, me ne andavo stanco al lavoro. Era la prima volta che vedevo una ragazza così triste: la sua malinconia le traspariva attraverso l'abito aderente che lasciava intravedere un corpo piccolo ma ben fatto.
Ti è morto il gattino stanotte per caso, piccina? - Lei, voltandosi di scatto, mostrò due occhioni verdi smarriti e profondi. - Io odio i gatti: per poco, per via di un dannato felino, non finivo al cimitero.
- E per fortuna.... cioè che ora sei viva e bella. Con uno strattone lei si tirò indietro i capelli che le scendevano umidi sul volto. - Nervosetta eh! Per via del gatto?
- No, il gatto non c'entra ma è solo un pretesto capisci? Il fatto è che non ho voglia di andare in caserma.
- In caserma!?! E che cosa ci va a fare una ragazza carina come te in caserma? Che io sappia in questo paese le donne non fanno il servizio militare.
- Ma io invece si!
- Guarda che è impossibile; ti sbagli: hai fatto un brutto sogno stanotte e sei rimasta sconvolta per via della violenza... ed ancora sei terrorizzata. Me lo dicono i tuoi occhi... com'è che ti chiami?
- Non lo so.
- Vorrai dire non ricordo.
- Non lo so.
- Non è possibile, hai perduto la memoria? Invece un nome io ce l'ho. - E mettendo le mani in tasca estrassi la tessera di avvocato.
- Tu avvocato!? A me gli avvocati fanno tanto ridere! - E mostrò il suo primo sorriso: un sorriso giovane in un viso fresco e delicato.
- A me invece fanno ridere gli smemorati... le smemorate anzi! - E le rivolsi uno sguardo di approvazione.
In lei tutto era perfetto; una cosa non capivo: i suoi sorrisi, i suoi lunghi silenzi, quella tristezza velata che l'inondava.
- Dai, prima dici di essere un marinaio ed ora pretendi di non ricordare il tuo nome? E' il massimo! Proprio te dovevo incontrare stamane, alle undici ho una causa di divorzio.
Spalancando due occhioni sbalorditi, timidamente chiese: - divorzio... che brutta parola! Che cosa significa?
- Non dirmi che non sai il significato della parola divorzio, perché non è possibile!
Incrociando le dita come una bambina, disse: giuro no!
- Allora vieni che te lo spiego io.
- No - disse lei risoluta - non voglio conoscere il significato di questa parola: mi fa paura.
- D'accordo, scusa! - dissi timidamente - non è mica tanto violento quello che io dovrei fare...
- Forse hai ragione tu - disse lei e incominciammo insieme a decifrare la parola "DIVORZ"
- Che orrore! - Le nostre voci si alzarono lasciando nell'aria quasi una scia di paura.
- Ma la parola AMORE la conosci, marins, o la mamma non ti ha insegnato niente niente? - dissi stringendomi le spalle - il significato della parola AMORE credo non ci sia persona al mondo che lo ignori. E' nell'aria: inspirando te ne ossigeni... il guaio è che dopo, con l'espirazione parte di questo amore viene espulso.
- Continua, è interessante!
- Ti piace? In fondo è semplice: quello che dico lo capirebbe persino un bambino in fasce.
- Allora, secondo te, un bambino già nasce con i polmoni inquinati?
- Si, purtroppo; ma la colpa non è sua, neanche mia o tua o di qualcun altro. Fa parte del gioco, un gioco che impari giorno per giorno inspirando ed espirando.
E se ne andò lasciando un dolce, impercettibile profumo d'Amore.
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