IndietroPINACOTECA - MUSEO "BEATO SANTE"  
  Pinacoteche - Provincia di Pesaro-Urbino

 
 
Indirizzo   Santuario Beato Sante v. Passo, 28
CAP   61036
Città - Provincia    Mombaroccio ( PU ) MappaGoogle Map
Telefono   0721/471122
Indirizzo e-mail  
Descrizione
Protetto da un fitto bosco di roverelle, aceri, ornielli, carpini, castagni, lecci ed altre numerose specie di alberi appartenenti alla vegetazione mediterranea, il complesso architettonico del XIII secolo, formato dalla Chiesa e dal "Convento", conserva in un ampia
sala del Chiostro, il museo dedicato al "Beato Sante", al secolo Giansante Brancorsini
(1343 - 1394), rampollo di una nobile famiglia che, dopo un fatto di sangue di cui era stato protagonista, era giunto al convento per vestire l'abito francescano. Il suo processo di beatificazione fu lungo e laborioso; iniziato 372 anni dopo la morte, si concluse nel 1771 con un decreto della Congregazione dei Riti.
Nel corso del tempo il convento subì la soppressione napoleonica (1810) e quella sabauda (1862); soltanto nel 1908 i frati poterono tornarvi per farne un importante centro di attività religiosa e sociale: durante la seconda guerra mondiale vi trovarono rifugio circa trecento persone tra cui moltissimi ebrei sfuggiti alle deportazioni naziste.
Dall'interno del chiostro si accede nell'aula della pinacoteca - museo dove sono conservati autentici capolavori di cultura e provenienza diversa: dal Polittico di Zanino di Pietro (1389-1406) alla "Madonna dell'Umiltà" di Andrea di Bartolo, l' "Incontro di San Gioacchino e Sant'Anna" che presenta analogie con i dipinti di fra' Carnevale, attivo alla corte urbinate di Federico da Montefeltro, già noto come Maestro delle Tavole Barberini. Nella chiesa sono conservati, tra l'altro, lo splendido Crocifisso (realizzato dal 1320 al 1330) attribuito al Maestro dell'Incoronazione Bellpuig e la "Madonna che adora il Bambino" attribuita a Giovanni da Pesaro (not. 1462-1511).

Protetto da un fitto bosco di roverelle, aceri, ornielli, carpini, castagni, lecci ed altre numerose specie di alberi appartenenti alla vegetazione mediterranea, il complesso architettonico del XIII secolo, formato dalla Chiesa e dal "Convento", conserva in un ampia
sala del Chiostro, il museo dedicato al "Beato Sante", al secolo Giansante Brancorsini
(1343 - 1394), rampollo di una nobile famiglia che, dopo un fatto di sangue di cui era stato protagonista, era giunto al convento per vestire l'abito francescano. Il suo processo di beatificazione fu lungo e laborioso; iniziato 372 anni dopo la morte, si concluse nel 1771 con un decreto della Congregazione dei Riti.
Nel corso del tempo il convento subì la soppressione napoleonica (1810) e quella sabauda (1862); soltanto nel 1908 i frati poterono tornarvi per farne un importante centro di attività religiosa e sociale: durante la seconda guerra mondiale vi trovarono rifugio circa trecento persone tra cui moltissimi ebrei sfuggiti alle deportazioni naziste.
Dall'interno del chiostro si accede nell'aula della pinacoteca - museo dove sono conservati autentici capolavori di cultura e provenienza diversa: dal Polittico di Zanino di Pietro (1389-1406) alla "Madonna dell'Umiltà" di Andrea di Bartolo, l' "Incontro di San Gioacchino e Sant'Anna" che presenta analogie con i dipinti di fra' Carnevale, attivo alla corte urbinate di Federico da Montefeltro, già noto come Maestro delle Tavole Barberini. Nella chiesa sono conservati, tra l'altro, lo splendido Crocifisso (realizzato dal 1320 al 1330) attribuito al Maestro dell'Incoronazione Bellpuig e la "Madonna che adora il Bambino" attribuita a Giovanni da Pesaro (not. 1462-1511).

Orario: a richiesta

domenica : 14,00 - 15,30

Fonte: Marche Museo Diffuso
    N. Rif.: 1433 30-03-2001 19:30


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