Le Patologie 




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BOTULISMO  
Il botulismo e' un avvelenamento neuromuscolare provocato da tossine di Clostridium Botulinum. Il Botulismo si presenta sotto tre forme: da cibo, da ferite e botulismo dei neonati. I cibi in scatola di produzione casalinga rappresentano la provenienza piu' comune di tossine, ma anche i cibi preparati commercialmente sono stati identificati come responsabili. I piu' comuni veicoli sono le verdure, il pesce, la frutta, la carne, gli insaccati, conservati in scatola o sott'olio e consumati senza cottura o con cottura insufficiente. La cottura infatti inattiva la tossina. E' importante ricordare che la contaminazione non altera ne' il colore, ne' il sapore, ne' l'odore del cibo inquinato. L'unico segno caratteristico e' il rigonfiamento del coperchio delle scatole metalliche a causa della produzione di gas. Nel botulismo dovuto al cibo i sintomi hanno un inizio brusco, solitamente 18-36 ore dopo l'ingestione della tossina, sebbene il periodo di incubazione possa variare da 4 ore a 8 giorni. I comuni sintomi iniziali sono: secchezza delle fauci, diplopia, diminuzione della acutezza visiva, abbassamento delle palpebre, diminuzione o perdita totale del riflesso pupillare alla luce. La nausea, il vomito, i dolori addominali crampiformi e la diarrea precedono di frequente i sintomi neurologici. Il botulismo dell'infanzia, di frequente osservato nei bambini di 2-3 mesi, a differenza di quello alimentare non e' provocato dall'ingestione di tossina preformata, ma dall'ingestione di spore botuliniche da cibi diversi dal latte come ad esempio il miele, per cui i bimbi di eta' inferiore ad 1 anno non vanno nutriti con il miele. L'intossicazione da botulino richiede immediato ricovero in ospedale
     
BRONCHITE ASMOGENA  
DESCRIZIONE E SINTOMI
E' provocata da un'infiammazione acuta (una o più) bronchiale. In particolare la parte interna dei bronchi è molto reattiva agli stimoli infiammatori (da virus, batteri, polveri e gas irritanti e, in minore misura allergeni ambientali) provocando (per reazione difensiva) broncospasmo (riduzione del lume bronchiale). La reazione e' aggravata da: stress fisico ed emotivo, raffreddamenti improvvisi. Se in un soggetto predisposto (cioè con una reattività bronchiale molto accentuata) si verificano (anche a distanza di mesi) uno o più episodi infiammatori acuti bronchiali, si può instaurare una bronchite asmogena, che reagisce ad ogni stress respiratorio (vedi sopra) con broncocostrizione e senso di soffocamento (mancanza d'aria). CONSIGLI TERAPEUTICI La terapia consiste nella: * prevenzione: evitare tutti i fattori di rischio che possono provocare infiammazione bronchiale, se gli episodi sono frequenti praticare, annualmente, la vaccinazione antinfluenzale, e nella * cura: se è presente broncocostrizione utilizzare spray cortisonici e/o broncodilatatori
     
BRUCELLOSI  
I microorganismi responsabili della Brucellosi umana sono la Brucella Abortus (bovini), la Brucella Suis (suini), la Brucella Melitensis (pecore e capre). La Brucellosi si contrae per contatto diretto con secrezioni ed escrezioni di animali infetti e per ingestione di latte di mucca, di pecora o di capra o di prodotti caseari (p.e. burro e formaggio) contenenti microorganismi vivi del tipo Brucella. Il periodo di incubazione va da 5 giorni a diversi mesi, anche se in media e' di due settimane. Anche i sintomi sono assai vari, specie nelle fasi iniziali. L'esordio puo' essere improvviso ed acuto, con brivido e febbre, cefalea, dolori, malessere e talvolta diarrea; oppure si puo' presentare con esordio insidioso con lieve malessere generale, dolore muscolare, cefalea e dolori alla schiena e al collo seguiti da un aumento serale della temperatura. Col progredire della malattia, la temperatura sale a 40-41 °C e poi ritorna gradualmente normale al mattino, con sudorazioni profuse. La febbre intermittente persiste per 1-5 settimane, seguita da una remissione di 2-14 giorni; si ha quindi una nuova fase febbrile. Di regola c'e' una costipazione pronunciata assieme ad anoressia, perdita di peso, dolore addominale ed articolare, cefalea, mal di schiena, debolezza, irritabilita', insonnia. La diagnosi si esegue in base all'isolamento del microrganismo da sangue o urina. La pastorizzazione del latte e l'assunzione di soli formaggi invecchiati sono le misure profilattiche piu' importanti. Nella terapia l'antibiotico di elezione e' la tetraciclina
     
BULIMIA  
Disturbo dell'alimentazione caratterizzato da eccessiva sensazione di fame. Puo' essere legata a disturbi psichici, a malattie gastriche o sistemiche. Consiste in una fame improvvisa e violenta, con bisogno incotrollabile di ingerire notevoli quantita' di cibo in breve tempo. Spesso e' seguita da agitazione, senso di colpa e vomito autoprovocato.