di Michael Santhers
In tribunale il cancelliere tegola
con la testa nel vortice di un'amore perso
scrisse arrosto invece che arresto
e per quel giorno la giustizia and๒ in fumo
come in fumo il sogno di quella figura
adattata e fatta vagare troppe volte
nelle stanze, nel suo letto in sogni in piena luce
spesso consumati nell'abbraccio
di un cuscino unto
nel rumore di una frase strozzata tra denti incauti
quella vita costruita a misura
e fatta passare per l'inchiostro di una penna
e adagiata sopra un foglio mai spedito
quell'amore circondato da un sorriso
mai diretto ...per paura
quel suo cuore vagabondo e razionale
depositato tante volte in una rosa
mai donata per orgoglio
lo chaimavano il cancelliere tegola
per quella mano portata troppo spesso
a taglio inclinato sulla fronte
per far cadere in basso i suoi pensieri indegni
per caso o per fede al suo nuovo nome
lo trovarono appeso sotto una grondaia
stavolta sopra la fronte...una tegola vera
io pensai
siamo noi che dipingiamo i quadri tristi
della nostra vita e gli altri implacabili
giorno dopo giorno costruiscono
la cornice da appendere.
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