di Giuseppe Galeazzi
Disturba il cuore,
bussa ai suoi ventricoli,
fa che il suo palpito
non si cheti mai;
disturbalo,
ma fallo con amore,
tanto da rinverdire
i vecchi “lai”.(1)
Al muscolo
che batte senza sosta,
non dargli tregua
nella sua emozione;
il flusso ed il riflusso
che lo agita,
fa che non venga meno
alla passione.
Oggi l’umano
perde la sua logica,
quasi ha vergogna
della “gentil poesia”;
va dietro a un angolo
per non far notare
ciò che da Adamo
illumina la via.
Dire a una donna:
“ tu sei la mia vita,
il mio respiro,
il sole che mi desta;
sei la rugiada
di un limpido mattino,
la frase bella
che letta va riletta “.
Sei…dire questo
non ha più ragione?
Io lo dirò
finchè mi batte il cuore.
1) Lamenti poetici (Le passioni remote)
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